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UNCCD-COP16: “La Nostra Terra. Il Nostro Futuro”

La XVI sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD-COP16) si terrà a Riad, in Arabia Saudita, dal 2 al 13 dicembre 2024, con l’obiettivo di adottare un’ambizione comune perché la siccità non tiene conto dei confini, e non lascia immune dai devastanti impatti alcun paese o regione, indipendentemente dal loro livello di sviluppo. Nella Giornata di apertura verrà lanciato l’atteso Atlante Mondiale della Siccità.

Stiamo degradando 100 milioni di ettari di terre sane e produttive ogni anno. I nostri terreni, che impiegano centinaia di anni per formarsi, si stanno dissipando nel giro di pochi minuti. La siccità colpisce più duramente e più spesso, con donne e ragazze che sono le prime a subirne le conseguenze. Si prevede che, entro il 2050, 3 persone su 4 nel mondo dovranno affrontare la scarsità d’acqua.

È la posta in gioco della Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione e la siccità (UNCDD-COP16), una delle tre Convenzioni di Rio insieme a Cambiamenti Climatici (UNFCCC) e Biodiversità (CBD), che si svolgerà in Arabia Saudita (Riad, 2-13 dicembre 2024).

Nonostante l’imponenza della sfida, si legge nella key-note della Presidenza, c’è la capacità di riportare in vita la terra e di invertirne il degrado, restaurandola. Si può passare da siccità e inondazioni devastanti a periodi di florida economia e comunità resilienti. Si può garantire che coloro che dipendono dalla terra abbiano voce in capitolo quando si prendono le decisioni.

C’è bisogno di aumentare le ambizioni e gli investimenti. Non è una chimera. Si deve ripristinare 1,5 miliardi di ettari di terre degradate entro 2030. Arrestare, prevenire e invertire il degrado, raggiungendo gli obiettivi del Decennio delle Nazioni Unite di ripristino degli ecosistemi. Avere un atteggiamento collettivo su come affrontare l’aggravarsi della siccità. Nutrire la popolazione in crescita senza convertire più suoli o impoverire quelli che ci sono. Garantire diritti sulle terre sicuri in tutte le parti del mondo.

Come voce globale a favore della terra, l’UNCCD è la piattaforma più importante al mondo dove Governi, Imprese e Società civile si riuniscono per discutere le sfide attuali e tracciare un percorso per un futuro sostenibile per il territorio.

Non si può fermare la crisi climatica oggi, la perdita di biodiversità domani e il degrado del territorio dopodomani. Abbiamo bisogno di affrontare tutti questi problemi insieme, e la salute dei terreni è al centro degli obiettivi globali in materia di clima, natura e sviluppo sostenibile.

Alla COP16, i Paesi dovranno decidere in merito ad azioni collettive per:
accelerare il ripristino dei terreni degradati da qui al 2030;
rafforzare la preparazione, la risposta e la resilienza alla siccità;
garantire che il territorio continui a fornire soluzioni per il clima e la biodiversità;
aumentare la resilienza alle crescenti tempeste di sabbia e polvere;
aumentare la produzione alimentare rispettosa della natura;
rafforzare i diritti fondiari delle donne per promuovere il ripristino dei terreni;
promuovere l’impegno dei giovani, compresi posti di lavoro dignitosi sul territorio per loro.

Nella giornata inaugurale della UNCCD-COP16verrà lanciato l’Atlante Mondiale della Siccità, per la cui redazione l’UNCCD ha incaricato la CIMA Research Foundation, l’Istituto per gli Studi Ambientali della Vrije Universiteit di Amsterdam, l’Università delle Nazioni Unite e il Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione UE. L’Atlante mira a fornire una panoramica dei potenziali impatti della siccità su vari sistemi e settori socio-economici, evidenziando i fattori che contribuiscono al rischio di siccità. I ​​trend futuri del clima e della popolazione vengono analizzati per offrire una prospettiva completa per misure di adattamento multisettoriali. Inoltre, il documento mira a fornire opzioni di gestione del rischio di siccità e percorsi di adattamento per vari sistemi globali.

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