Secondo la Corte dei Conti europea (ECA) che ha sottoposto ad audit il sostegno finanziario al turismo mediante il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), i risultati sono stati contrastanti e c’è bisogno di nuova Strategia dell’UE per affrontare non solo gli impatti immediati del Covid-19 sul settore, ma anche le sfide a lungo termine per rendere il settore più verde e sostenibile.
Se l’impatto del Covid-19 è la sfida più immediata che il turismo europeo deve affrontare, altre a più lungo termine sono correlate a trasformazione verde e digitale, competitività, sostenibilità e resilienza.
È quanto ha rilevato la Corte dei Conti europea (ECA) nella Relazione speciale Sostegno dell’UE al turismo: c’è bisogno di un rinnovato orientamento strategico e di un migliore approccio in materia di finanziamenti”, rilasciata il 14 dicembre 2021.
L’UE è la regione più visitata al mondo: nel 2019, il 37 % di tutti gli arrivi di turisti internazionali l’aveva come destinazione, con 4 Stati membri (Francia, Spagna, Italia e Germania) che si collocano a titolo individuale tra i primi 10 Paesi nel mondo in termini di arrivi di turisti internazionali e di entrate generate dal turismo.
il sostegno dell’Unione al turismo ha però bisogno di un rinnovato orientamento strategico, dal momento che la Corte ha osservato che i progetti connessi al turismo, finanziati mediante il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), hanno prodotto risultati contrastanti: alcuni erano sostenibili e hanno contribuito a promuovere l’attività turistica nella regione; altri hanno avuto solo un impatto limitato. In diversi casi, una pianificazione e procedure di selezione carenti si sono tradotte in progetti dalla portata limitata, con sforamenti dei costi e in ritardo.
Il turismo è un settore economico essenziale nell’Unione europea: nel 2019, ha rappresentato il 9,9 % del prodotto interno lordo e l’11,6 % di tutti i posti di lavoro di quest’ultima. A partire dal 2015, e fino all’insorgere della pandemia di COVID-19, la Commissione UE ha rivisto le priorità dell’UE in materia di turismo nel contesto di strategie politiche più ampie, ma non le ha tradotte in un Piano d’azione concreto per sostenerne l’attuazione. In risposta alle gravi ripercussioni della pandemia di COVID-19 sul settore del turismo dell’UE, la Commissione ha presentato misure e proposte per attenuare l’impatto di tale crisi su detto settore e ha dato avvio ad azioni intese alla definizione di un’Agenda per il turismo per il 2030.
“La pandemia di COVID-19 ha avuto un grave impatto sul settore del turismo dell’UE: le entrate e i flussi turistici hanno subìto un brusco calo – ha dichiarato Pietro Russo, il Membro dell’ECA responsabile della relazione – Ma questo shock immediato non è la sola sfida a cui deve confrontarsi il settore turistico dell’Unione. Ve ne sono altre, più a lungo termine, connesse alla sua trasformazione verde e digitale, competitività, sostenibilità e resilienza”.
Nei casi in cui la Corte ha riscontrato che i finanziamenti UE a favore del turismo producevano un impatto meno positivo di quello auspicato, ciò era dovuto perlopiù a 3 fattori:
– isolamento dei progetti che avevano ricevuto finanziamenti rispetto ad altre infrastrutture turistiche;
– sforzi insufficienti per promuovere i progetti in maniera efficace;
– utilizzo dell’infrastruttura sostenuta principalmente da parte della comunità locale, anziché dei visitatori.
Riguardo all’indicatore utilizzato per misurare il successo dei progetti turistici finanziati a titolo del FESR, la Corte ha rilevato i seguenti problemi:
– la normativa FESR per il periodo 2014-2020 includeva un solo indicatore di realizzazione comune per gli investimenti nel turismo, che però non era utilizzato da tutti gli Stati membri;
– durante il periodo 2014-2020 non si è fatto ricorso a indicatori di risultato comuni;
– con gli indicatori di realizzazione non è possibile misurare il conseguimento di tutti risultati attesi dei progetti.

Per ovviare alle criticità riscontrate, formula delle Raccomandazioni alla Commissione UE.
* Elaborare una nuova Strategia dell’UE per il turismo, da sviluppare in collaborazione con gli Stati membri, per conseguire un turismo più verde e più sostenibile e di affrontare le conseguenze della pandemia di COVID-19, specificando le azioni necessarie e il calendario e tenendo conto del modo in cui il finanziamento dell’UE disponibile (anche mediante il dispositivo per la ripresa e la resilienza) è utilizzato;
* Esortare gli Stati membri ad adottare procedure di selezione dei progetti che contribuiscano a indirizzare il sostegno finanziario del FESR a favore del turismo verso progetti che:
– si basino su un’analisi della domanda e valutazioni dei bisogni adeguate al fine di limitare il rischio di inefficacia;
– siano coordinati con progetti nelle zone limitrofe, allo scopo di limitare le sovrapposizioni e la concorrenza;
– abbiano un impatto sullo stimolo dell’attività turistica nella regione che va oltre il progetto stesso;
– siano sostenibili e saranno adeguatamente mantenuti negli anni dopo esser stati completati. ad adottare procedure di selezione degli investimenti nel settore del turismo finanziati a titolo del FESR per sostenere questo nuovo orientamento strategico.