Una ricerca della World Travel and Tourism Council (WTTC) ha stimato che in Europa mancano oltre un milione di posti di lavoro nel settore del turismo, in particolare nei segmenti delle agenzie di viaggio, trasporti aerei e alloggi, e l’Italia sarebbe il Paese europeo più colpito dalla carenza di 250.000 posti che, qualora non fossero colmati, vanificherebbero il rilancio di imprese di viaggi e turismo italiane che hanno lottato per più di due anni per sfuggire all’impatto della pandemia.
Secondo il World Travel and Tourism Council (WTTC) l’Italia sarebbe il Paese europeo più colpito dalla carenza di 250.000 lavoratori nel settore alberghiero e dei viaggi, affrontando rispettivamente il 38% e il 42% dei posti vacanti, e il divario potrebbe acuirsi nel 3° trimestre del 2022, quando la domanda del settore dovrebbe avvicinarsi ai livelli pre-pandemia.
I dati sono stati forniti attraverso una ricerca del WTTC, che ha analizzato la carenza di manodopera in Italia e in altre principali destinazioni di viaggio e turismo, tra cui Stati Uniti, Francia, Spagna, Gran Bretagna e Portogallo, che ha fatto seguito ad una precedente analisi che aveva rivelato la difficile situazione della stagione turistica estiva, esortando le autorità a prendere provvedimenti urgenti al riguardo.
Il settore dei viaggi e del turismo in tutta l’UE ha subito una perdita di quasi 1,7 milioni di posti di lavoro nel 2020, quando la pandemia ha raggiunto il suo picco. Per il WTTC, che ha condotto la ricerca assieme all’European Travel Commission (ETC) quest’anno la ripresa del settore continuerà ad accelerare, raggiungendo ì livelli pre-pandemia con un aumento previsto del 32,9% nel suo contributo diretto all’economia dell’UE.
Tuttavia l’analisi ha constatato che circa 1,2 milioni di posti di lavoro nel settore in tutta l’UE rischiano di rimanere vacanti per l’intero periodo estivo, con le agenzie di viaggio che dovrebbero essere le più colpite con una carenza di lavoratori del 30% e con i segmenti dei trasporti aerei e dell’alloggio rispettivamente del 21% e il 22%.
Dal momento che la pandemia ha limitato i viaggi internazionali, il WTTC è stato in prima linea nel guidare il settore privato nello sforzo di ricostruire i viaggi internazionali. Allo stesso tempo, l’ETC ha collaborato con le principali parti interessate per coordinare meglio le misure di risposta a livello dell’UE e facilitare gli spostamenti.
“L’Europa, in quanto destinazione turistica leader e più competitiva al mondo, si impegna a diventare la destinazione più sostenibile – ha affermato il Presidente dell’ETC, Luis Araujo – Ma l’obiettivo della doppia transizione (verde e digitale) sarà raggiunto solo se riusciremo ad attrarre e trattenere i talenti. Questa è una delle maggiori sfide per il settore e necessita di soluzioni coordinate, multilaterali e congiunte (pubbliche e private)”.
Alcune delle misure chiave identificate nel rapporto sia per i governi che per il settore privato per affrontare il divario di talenti sono:
– agevolare la mobilità del lavoro a livello internazionale, con politiche di visti e permessi di lavoro;
– consentire il lavoro flessibile e da remoto ove possibile, consentendo opportunità part-time o basate su appalti, ove possibile;
– garantire un lavoro dignitoso e vantaggi competitivi per i dipendenti e pacchetti retributivi;
– attrarre talenti, migliorando la percezione dei posti di lavoro e promuovendo percorsi di carriera praticabili con opportunità di crescita;
– sviluppare e supportare una forza lavoro qualificata attraverso programmi educativi completi, nonché riqualificare gli attuali talenti;
– adottare soluzioni tecnologiche e digitali innovative per alleviare la pressione sul personale, migliorare le operazioni quotidiane e l’esperienza del cliente.
In Italia nel 2019, prima della pandemia, c’erano quasi 1,4 milioni di occupati nell’industria del turismo e dei viaggi, ma nel 2020 c’è stata una perdita di oltre 200.000 posti di lavoro. Dal 2021 l’Italia ha avuto una forte ripresa, con un contributo del settore all’economia nazionale del 58,5%. Tuttavia, la carenza di personale sta mettendo il settore sotto forte pressione per i posti di lavoro rimasti vacanti, molti dei quali probabilmente rimarranno tali.
“Se dovessero rimanere vacanti – ha sottolineato la Presidente e Amministratore delegato del WTTC Julia Simpson, commentando la situazione – diminuirà ulteriormente la possibilità di rilancio delle aziende di viaggi e turismo italiane che hanno lottato per più di due anni per sfuggire all’impatto della pandemia“.
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