Sostenibilità

Sviluppo Sostenibile in UE: da Eurostat la conferma di scarsi risultati

Eurostat ha pubblicato il Rapporto sui progressi dell’UE verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, da cui emerge che quelli ambientali, in particolare, sono stati deludenti, confermando la necessità di una loro integrazione in tutte le politiche di Governo. La scheda dell’Italia.

In vista del Forum politico di alto livello delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (HLPF) che avrà luogo con modalità virtuale dal 7 al 16 luglio 2020 che farà il punto sull’Agenda  al 2030 alla luce dell’impatto del pandemia di Covid-19, l’Ufficio statistico dell’UE (Eurostat) ha pubblicato il 22 giugno il Documento “Sviluppo sostenibile nell’Unione europea – Rapporto di monitoraggio sui progressi verso gli OSS in un contesto UE – edizione 2020”  , che fornisce una panoramica statistica dei progressi compiuti nell’UE verso i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) e i relativi 169 target

L’analisi si basa sul set di circa 100 indicatori strutturati dell’UE per gli OSS, che vengono annualmente rivisti per tener conto delle nuove fonti di dati e delle nuove priorità dell’UE, che non possono essere comparabili con quelli delle precedenti edizioni sia per i cambiamenti intervenuti negli indicatori di alcuni Obiettivi sia perché la Gran Bretagna non fa più parte dell’UE.

“Mostrando i progressi verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile nell’UE, questo rapporto è il nostro ultimo contributo al dibattito sulla forma dell’Europa e del mondo al 2030 ed oltre, e sulle azioni che dobbiamo intraprendere per arrivarci – ha affermato il Commissario UE all’Economia Paolo Gentiloni, presentando il Rapporto – Mentre combattiamo le drammatiche ripercussioni della pandemia, non dobbiamo perdere di vista le sfide globali come i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la crescente disuguaglianza sociale ed economica. L’attuazione delle politiche per raggiungere gli OSS è la nostra tabella di marcia verso un mondo migliore e l’Europa deve essere in prima linea di tale viaggio”.

I progressi dell’UE nell’ultimo quinquennio sono stati notevoli solo verso l’OSS 16. “Pace, giustizia e istituzioni solide“. A seguire, sono stati positivi OSS: 1. “Sconfiggere la povertà”; 3. “Salute e benessere“; 2. “Fame zero”; 8. “Lavoro dignitoso e crescita economica” e 11. “Città e comunità sostenibili“.

L’UE ha inoltre compiuto progressi verso l’OSS.4 “Istruzione di qualità“, OSS.17 “Partenariato per gli obiettivi“, OSS.12 “Consumo e produzione responsabili“, OSS.7 “Energia pulita e accessibile“,OSS.10 “Ridurre le disuguaglianze“, OSS.15 “Vita sulla terra“e OSS.9 “Imprese, innovazione e infrastrutture

L’OSS.13 “Azione per il clima” è stato caratterizzato da un numero uguale di sviluppi positivi e negativi degli indicatori.

Per OSS.5 “Uguaglianza di genere“, lo sviluppo complessivo è stato negativo, vale a dire che l’UE si è allontanata dall’obiettivo negli ultimi cinque anni.

Va notato che i progressi verso un determinato obiettivo non significano necessariamente che lo status di tale obiettivo sia soddisfacente per l’UE. Ad esempio, nel caso dell’OSS.15, incentrato sugli ecosistemi terrestri, alcuni degli indicatori mostrano buoni progressi, ma ciò non dovrebbe portare alla conclusione che gli ecosistemi o la biodiversità nell’UE siano in buona salute. Nel caso dell’OSS.2, l’accento è stato posto sugli indicatori ambientali, in quanto non vi sono grandi preoccupazioni per la sicurezza alimentare.

Nel caso di 2 obiettivi – OSS.6 “Acqua pulita e servizi igienico-sanitari” e OSS.14 “Vita sott’acqua” – le tendenze non possono essere calcolate a causa di dati comparabili insufficienti negli ultimi cinque anni o un calcolo delle tendenze non è applicabile.

La mancanza di progressi sugli obiettivi ambientali, in particolare, mostra l’importanza di realizzare politiche coerenti tra il Green Deal europeo e le altre politiche dell’UE, come ha evidenziato il Rapporto di ieri dell’AEA, se si vuole che l’Europa rimanga sulla traiettoria per conseguire l’obiettivo di un futuro sostenibile e privo di emissioni di carbonio. 

L’Italia negli ultimi 5 anni, come già messo in evidenza dall’Istat lo scorso maggio, presenta note positive per l’OSS.3 “Salute e benessere”, lievi progressi per gli OSS: 7. “Energia pulita e accessibile; 1. “Città e comunità sostenibili“; 12 “Consumo e produzione responsabili“; 5. “Uguaglianza di genere” e 1. “Sconfiggere la povertà”. Tutti gli altri sono in stallo, con gravi passi indietro per l’OSS. 10 “Ridurre le disuguaglianze”.

Naturalmente il quadro presentato da Eurostat si riferisce a quello pre-Covid. Bisognerà vedere che ripercussioni avrà la pandemia sugli Obiettivi dell’Agenda 2030. Per quanto attiene il nostro Paese, proprio per evitare che l’effetto della crisi economica indotta possa far perdere di vista le azioni per il loro conseguimento, l’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) ha presentato lo scorso maggio un Rapporto che, valutando l’effetto della crisi sulle diverse dimensioni dello sviluppo sostenibile, propone le azioni per stimolare la ripresa ed essere, al contempo, in linea con l’Agenda 2030 e il Green Deal europeo.

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