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Piani comunali del verde: riportare la natura nella nostra vita

Una pubblicazione dell’ISPRA, promossa e curata dalla Sezione Aree urban, propone una riflessione sui Piani comunali del verde, strumento di pianificazione ancora poco diffuso in Italia, attraverso l’analisi di 10 Piani di città che li hanno adottati, con l’obiettivo di fornire suggerimenti utili per superare le criticità, fungere da volano per promuovere nuove attività di studio e di ricerca interdisciplinari e da incentivo affinché tali Piani divengano prassi pianificatoria consolidata.

I Piani comunali del verde sono strumenti fondamentali per programmare lo sviluppo del verde urbano in un’ottica di riqualificazione territoriale e sostenibilità a lungo termine.

Lo evidenzia lo Studio “I Piani comunali del verde: strumenti per riportare la natura nella nostra vita?” che l’ISPRA ha pubblicato il 17 marzo 2025, con i contributi di ANCI, ICLEI e Paolo Pileri, Professore di Pianificazione territoriale ambientale al Politecnico di Milano, che intende stimolare una riflessione su questo importante strumento di pianificazione per rendere i territori più sani, inclusivi e resilienti.

Le città, le regioni e i paesi giocano un importante ruolo nel garantire un’altra qualità della vita per le persone, le piante, gli ecosistemi e la natura nel suo complesso – scrive nella presentazione Anna Bruen,  Esperta Senior presso il Segretariato europeo di ICLEI (Organizzazione internazionale non governativa Amministrazioni locali per la sostenibilità) – Biodiversità e Soluzioni nature-based – Date le sfide che devono affrontare le città (cambiamento climatico, aumento demografico, perdita di biodiversità), integrare la natura nel paesaggio urbano sta diventando sempre più cruciale. La Strategia europea per la biodiversità al 2030 invita le città con più 20.000 abitanti a dotarsi di un Piano del verde urbano, in linea con il recente Regolamento sul ripristino della natura (NRR) che pone target vincolanti di ripristino del 20% degli ecosistemi degradati europei entro il 2030, e del 100% entro il 2050. Inoltre, il NRR prevede che gli Stati Membri elaborino Piani nazionali di ripristino della natura. Questi indirizzi europei supportano e rafforzano il lavoro che le città da anni conducono verso lo sviluppo sostenibile.

I Piani comunali del verde, pur descritti nelle Linee guida per la gestione del verde urbano (2017) del Ministero dell’Ambiente e richiamati dalla Strategia Nazionale del Verde Urbano (2018), non sono ancora molto diffusi in Italia. Dagli ultimi dati ISTAT al 2022, risultava che solo 11 dei 106 Comuni capoluogo di provincia italiani avevano approvato un Piano del verde, la maggior parte dei quali dopo il 2020.

Se da una parte questi dati denotano una difficoltà della prassi pianificatoria italiana di recepire le istanze del verde, dall’altra essi indicano come negli ultimi anni si riscontri un’accelerazione in questo senso. Si è quindi voluto cogliere questa tendenza come segnale meritevole di approfondimento, anche in risposta alle indicazioni tecniche e normative fornite a livello nazionale.

Pertanto, l’analisi dei 10 Piani comunali del verde (Torino, Vercelli, Bolzano, Padova, Rovigo, Parma, Bologna, Forlì, Livorno e Avellino), città in cui vivono oltre 2 milioni di persone, intende stimolare una riflessione su questo importante strumento di pianificazione per rendere i territori più sani, inclusivi e resilienti, offrendo un contributo di grande rilievo per sensibilizzare cittadini e amministratori sul ruolo del capitale naturale e delle infrastrutture verdi e blu nell’ambito degli strumenti di pianificazione locale.

Tra gli esempi: a Padova un parcheggio è stato trasformato in rain garden per restituire permeabilità al suolo e consentire l’infiltrazione naturale delle acque meteoriche; a Vercelli si punta a nuovi 10 km di parco fluviale e ad Avellino si propone la gestione differenziata del verde per ridurre i costi e favorire la biodiversità. Il documento dà conto anche delle altre città italiane che hanno avviato il percorso di redazione di un Piano del verde (Allegato 2), a conferma dell’attenzione crescente verso questi temi da parte delle amministrazioni locali, anche se le sfide rimangono.

Fonte : https://environment.ec.europa.eu/topics/urban-environment/urban-nature-platform_en

Il Quaderno ISPRA fornisce suggerimenti utili per superare le criticità, fungere da volano per promuovere nuove attività di studio e di ricerca interdisciplinari e da incentivo affinché il Piano del verde diventi, nei prossimi anni, prassi pianificatoria consolidata e sempre più diffusa tra le amministrazioni locali del nostro Paese. In particolare, la Guida, redatta per conto della Commissione UE da Eurocities e ICLEI attraverso un confronto con diverse realtà locali per supportarle a redigere Piani del verde efficaci e sostenere gli obiettivi della Strategia europea per la biodiversità al 2030.

Il documento considera la predisposizione di un Piano del verde un processo di co-creazione, attraverso i seguenti 10 passi fondamentali da seguire:  
1. assicurare un impegno politico di lungo termine;
2. istituire una struttura di lavoro;
3. avviare un processo di co-creazione;
4. sviluppare visione e obiettivi di lungo termine;
5. analizzare lo stato corrente della natura e della biodiversità;
6. definire indicatori e target;
7. concordare su priorità, azioni, responsabilità, scadenze e modalità di finanziamento;
8. sviluppare una strategia di comunicazione, educazione e sensibilizzazione pubblica;
9. stabilire un sistema di monitoraggio, reporting e valutazione;
10. approvare, pubblicare e attuare il Piano.

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