Cambiamenti climatici

Piani climatici: è possibile triplicare l’ambizione dei NDC 3.0

Secondo un briefing approfondito della Commissione per la Transizione Energetica (ETC), il progresso verso un’economia a zero emissioni nette è possibile sia tecnicamente che economicamente, e i prossimi contributi determinati a livello nazionale (NDC 3.0), da presentare alla COP 30 di Belém (Brasile), dovranno riflettere il potenziale tecnico e rafforzare i progressi esistenti, fissando obiettivi più ambiziosi con legami più forti con le politiche nazionali.

Se i governi riflettessero gli impegni politici assunti alla COP28 e gli ultimi progressi tecnologici nel prossimo ciclo di NDC, previsto entro la COP30 (Belem, novembre 2025), si potrebbero raggiungere i 18 GtCO2e all’anno nel 2035, 18 GT di mitigazione della CO2 all’anno entro il 2035, triplicando i livelli complessivi di ambizione e mettendo il mondo su una traiettoria per limitare il riscaldamento a 2°C

Lo evidenzia il briefing approfondito “Credible Contributions: Bolder Plans for Higher Climate Ambition in the Next Round of NDCs”.pubblicato il 10 giugno 2024 dall’Energy Transitions Commission (ETC), una coalizione nata nel 2015 per promuovere l’Accordo di Parigi, di cui fanno parte banchieri, professori universitari e rappresentanti di istituzioni internazionali sia di carattere ambientalista, come il World Resources Institute, sia dell’industria, anche petrolifera e mineraria, quali BPIberdrola, ØrstedVolvo Group.

Finora il successo nella transizione a basse emissioni di carbonio è stato determinato dalla risposta dell’industria agli obiettivi governativi, accelerando la diffusione e riducendo i costi. A sua volta, l’industria può aiutare i governi ad avere fiducia che il progresso verso un’economia a zero emissioni nette sia possibile sia tecnicamente che economicamente: la tecnologia è disponibile, gli impegni sono stati assunti e l’attenzione deve ora essere focalizzata sulla loro implementazione.

Molte tecnologie chiave della transizione energetica hanno già raggiunto punti critici per una crescita auto-rafforzante e forti politiche nazionali ne sostengono l’accelerazione della produzione e della diffusione in tutto il mondo. Ad esempio, i nuovi impianti eolici e solari ora soddisfano oltre il 90% della crescita della domanda globale di energia. I veicoli elettrici rappresentano ora il 18% delle vendite globali di autovetture e fino al 20% e il 40% delle vendite rispettivamente in Europa e Cina. Le tecnologie e le politiche necessarie per decarbonizzare l’industria pesante e i trasporti a lunga distanza stanno raggiungendo la maturità commerciale.

Inoltre, alla COP28, quasi 200 Paesi si sono impegnati a triplicare la capacità di energia rinnovabile, raddoppiare il ritmo di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030 e di abbandonare i combustibili fossili nel sistema energetico.

“L’industria ha rapidamente incrementato la produzione e l’implementazione di tecnologie energetiche pulite con il sostegno politico e gli impegni esistenti – ha affermato il Presidente della ETC, Adair TurnerUna maggiore ambizione nel prossimo ciclo di NDC alla COP30 ha il potenziale per rafforzare e accelerare questo ciclo di feedback positivo. La collaborazione tra industria e governo per impegnarsi in piani misurabili, realizzabili e investibili è fondamentale per guidare l’azione”. 

Il briefing dell’ETC è giunto nel corso dello svolgimento a Bonn (3-13 giugno 2024) della Climate Conference prima della COP29 di Baku, aprendo la quale il Segretario esecutivo dell’UNFCC, Simon Stiell, aveva sottolineato come “Gli NDC non mirano solo a evitare i disastri riducendo le emissioni, ma possono fungere da spinta in avanti per le economie e società, promuovendo maggiore resilienza, maggiori opportunità, una migliore salute umana e standard di vita più elevati. Questi piani dovrebbero essere più audaci, con maggiore ambizione, e dovrebbero puntare a colmare il divario di attuazione, basandosi su quanto è già stato realizzato”.

Ma l’ambizione da sola non basta, e per gli “NDC 3.0” l’ETC raccomanda:
tabelle di marcia chiare e dettagliate per l’attuazione di un’azione accelerata per il clima sostenuta da una forte politica governativa (ad esempio, obiettivi quantitativi per GW di energie rinnovabili, date di eliminazione graduale dei divieti sulla vendita di veicoli con motore a benzina o diesel);
obiettivi misurabili, esaustivi (che coprano tutti i settori e i gas serra) e graduali per la riduzione delle emissioni;
piani di investimento, soprattutto per i mercati emergenti, che stabiliscano chiaramente gli investimenti e i finanziamenti internazionali per il clima necessari per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Le priorità differiranno da Paese a Paese, ma il briefing dell’ETC evidenzia che per tutti i Paesi, qualunque sia il loro livello di ambizione, attuazione e finanziamento, un cambiamento radicale nell’ambizione è possibile nella prossima tornata di NDC. Sostenere i NDC con piani di transizione dettagliati può sbloccare gli investimenti e le azioni del settore necessarie per raggiungere questi obiettivi.

Triplicare l’ambizione nella prossima tornata di NDC è fattibile  qualora i governi riflettano i rapidi progressi tecnologici compiuti fino ad oggi nella transizione energetica e gli impegni esistenti che hanno assunto – ha sottolineato la Direttrice dell’ETC, Ita KettleboroughQuesto ci avvicinerebbe molto all’obiettivo dell’Accordo di Parigi. Ma per limitare l’aumento della temperatura globale a soli 1,5 °C, l’ambizione deve essere ancora più alta, richiedendo un arresto immediato della deforestazione, una rapida eliminazione del carbone a livello globale e un progresso accelerato nell’industria pesante e nei trasporti”.

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