Biodiversità e conservazione Fauna

“Pezzi in via di estinzione”: riflettere sui rischi della fauna selvatica

di Anna Rita Rossi

Il WWF Canada ha proposto un’iniziativa per salvare le specie animali che rischiano di scomparire: i “pezzi in via di estinzione”.

Il WWF Canada, in collaborazione con l’agenzia di design AKQA, ha proposto un’iniziativa per salvare le specie animali che rischiano di scomparire. I “pezzi in via di estinzione” dei puzzle che costituiscono una originale collezione, saranno disponibili dall’estate del 2022.

Che esistano specie animali in pericolo o comunque vulnerabili non è una novità.
Habitat distrutti, bracconaggio, turismo avventato, cambiamenti climatici, commercio illegale e inquinamento sono tutti fattori che minacciano da tempo molte specie, alcune delle quali sono ridotte a un numero davvero esiguo sul nostro Pianeta.

Il WWF ha deciso di sensibilizzare l’opinione pubblica, coinvolgendo “grandi e piccini” con un gioco: “Endangered Pieces” (pezzi in via di estinzione) ovvero dei puzzle che, a partire dal nome danno l’idea di ciò che rappresentano. I pezzi servono, infatti, a rendere tangibile una triste realtà: la perdita costante di biodiversità. Acquistandoli, tuttavia, si può dare un sostegno – un piccolo contributo fra tanti – al lavoro di conservazione dell’organizzazione di protezione ambientale.

Sono 4 i puzzle in vendita, la cui peculiare caratteristica è che ognuno contiene tante tessere, quanti sono gli animali selvatici di quella specie ancora in vita. Si tratta in particolare di: panda gigante (Ailuropoda melanoleuca); tigre di Sumatra (Panthera tigris sumatrae); bradipo pigmeo (Bradypus pygmaeus); orca del Pacifico (Orcinus orca).

Il panda gigante è la specie con il maggior numero di pezzi, quindi, di individui in circolazione: ben 1.864.
Dalla condizione di specie in via di estinzione il panda è passato, dopo trenta anni di battaglie, da specie a rischio a specie vulnerabile.
Il 4 settembre 2016, la IUNC (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) ha ufficializzato questo passaggio, ma ovviamente, il rischio resta per questo mammifero: il suo habitat è ridotto costantemente dalla distruzione delle foreste e il panda gigante fa sempre più fatica a reperire i germogli di bambù di cui si nutre. Oltretutto, la scarsità di cibo costringe questo animale a spostarsi, esponendosi al bracconaggio e ad altri pericoli legati all’uomo.

La tigre di Sumatra con i suoi 400 pezzi si colloca subito dopo il panda gigante.
Si tratta di una sottospecie specifica della tigre, che rientra nel gruppo di tigri dell’isola di Sunda.
Questo gruppo comprendeva anche le tigri di Giava e di Bali (ora considerate estinte). La tigre di Sumatra, come dice il nome stesso, proviene dall’isola indonesiana di Sumatra.
I motivi per cui questa specie si avvia all’estinzione sono diversi e simili a quelli del panda:

  • il bracconaggio, innanzitutto, per il grande valore che ha sul mercato del commercio illegale, poiché alcune parti della tigre di Sumatra sono usate nella medicina tradizionale della regione asiatica sud-orientale e come souvenir;
  • l’incapacità del Governo indonesiano di far rispettare le norme di protezione per questo animale;
  • l’uccisione di esemplari da parte delle popolazioni che considerano la tigre di Sumatra una minaccia per la loro vita e per gli animali che allevano;
  • la perdita di habitat, soprattutto a causa della deforestazione, dovuta a vari fattori (industrie di olio di palma e di acai, sviluppo urbano);
  • la riduzione delle prede di cui si nutre principalmente: cinghiali, tapiri e cervi.
    Anche in questo caso, sono state attuati degli sforzi per migliorare la situazione: dall’allevamento alla lotta al bracconaggio sino alla riduzione della deforestazione.

Il bradipo pigmeo segue la tigre di Sumatra con soli 79 pezzi.
Questa specie fu scoperta nel 2001, sull’isola panamense di Escudo de Veraguas, dove vive in maniera esclusiva, nutrendosi di mangrovie.
Le cause della sua estinzione sono più o meno le stesse delle altre specie ritratte nei puzzle: la distruzione del loro habitat da parte dell’uomo. Nel caso specifico, sono i pescatori a minacciare il bradipo pigmeo, quando raggiungono l’isola, disabitata peraltro, durante le campagne di pesca accompagnati dalle loro famiglie e dai cani. La normativa sullo stato di Parco Nazionale dell’isola non viene rispettata e i suoi abitanti stabili (120 persone) o saltuari continuano a tagliare le mangrovie per usare il legno come combustibile.

Infine, dispone solo di 73 pezzi per comporre la sua immagine l’orca del Pacifico, che costituisce la specie più a rischio delle quattro prescelte. Nonostante questi animali siano ai vertici della catena alimentare, stanno scomparendo dagli oceani.
Anche nel caso dell’orca, purtroppo, le cause della sua scomparsa dipendono dal comportamento umano, come le acque di scarico delle navi e degli impianti industriali in prossimità della costa, e le modifiche dell’ecosistema marino provocate da cambiamenti climatici, sovrappesca, distruzione di habitat e introduzione di specie aliene.
Analisi effettuate su questi mammiferi hanno rilevato la presenza nei loro organismi di PCB (policlorobifenili), inquinanti persistenti rilasciati dalle attività industriali, la cui tossicità in alcuni casi è vicina a quella della diossina, e che si accumulano attraverso la catena alimentare, determinando gravi conseguenze sul loro sistema immunitario, riproduzione, sviluppo e crescita.

Scopo dell’iniziativa di WWF Canada è di sensibilizzare le persone, tramite un gioco di società che si può fare anche in famiglia, sulla triste condizione della fauna selvatica in particolare e del Pianeta in generale. Inoltre, attraverso la vendita dei puzzle si possono finanziare progetti per la salvaguardia della biodiversità.

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