Un rapporto pubblicato dal SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute) solleva 5 aspetti delle attuali perturbazioni ecologiche (resistenza antimicrobica, inquinamento, perdita della natura, punti di non ritorno, organismi dannosi e specie aliene) in grado di produrre conseguenze sulla sicurezza delle persone, che sono meritevoli di un serio programma di ricerca multidisciplinare per muoversi verso alcune risposte da dare prima che sia troppo tardi.
Le sfide di oggi e di domani per la pace e la sicurezza non hanno precedenti perché uno dei loro fattori principali è la crisi ecologica in corso. C’è bisogno di più ricerca sia nelle scienze naturali che in quelle sociali, con un lavoro interdisciplinare che sia a stretto contatto con il mondo della politica. La situazione è urgente e le risposte politiche non possono aspettare fino a quando tutte le risposte non saranno note e l’incertezza sarà stata completamente eliminata.
È quanto evidenzia il Rapporto “ Five urgent questions on ecological security”, pubblicato sul numero di maggio 2023 di SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute) Insights on Peace and Security, che indica le principali lacune nelle conoscenze relative a 5 categorie di perturbazioni ecologiche e le loro implicazioni per la sicurezza:
1. la diffusione accelerata di agenti patogeni resistenti agli antimicrobici (AMR) a causa dell’inquinamento, dell’aumento delle temperature e di altri fattori;
2. le conseguenze fisiologiche e comportamentali dell’inquinamento, che danneggiano direttamente la nostra salute e può anche portare a stress emotivo, scarso processo decisionale, comportamenti sempre più aggressivi e violenti;
3. l’indebolimento e la perdita dei sistemi naturali che consentono la vita e sostengono il benessere umano;
4. punti di non ritorno (tipping point) ecologici locali e regionali, con impatti diretti sui mezzi di sussistenza, sull’occupazione e sulla sicurezza alimentare;
5. la proliferazione di organismi nocivi e specie invasive, che sta già causando danni a vari settori, tra cui l’agricoltura, l’acquacoltura, la pesca, l’allevamento, la silvicoltura, la navigazione e il turismo.

“Abbiamo urgente bisogno di capire di più su come questi fenomeni ecologici, di per sé poco conosciuti, potrebbero avere un impatto sulla società“, ha affermato il coautore del Rapporto Dan Smith, Direttore del SIPRI.
Secondo il Rapporto, ognuna di queste perturbazioni ecologiche potrebbe avere effetti profondi sulla salute pubblica. Ad esempio, la resistenza antimicrobica sta già portando alla comparsa di “superbatteri” non curabili e potrebbe alla fine rendere inefficaci gli antibiotici salvavita. Ciò potrebbe esporre le società a nuove crisi sanitarie e riportare la scienza medica all’era pre-antibiotica. Come ha dimostrato la pandemia di Covid-19, le sfide nel campo della salute pubblica possono avere ripercussioni sociali, economiche e politiche di vasta portata e persino destabilizzanti.
“La sicurezza delle persone e delle nazioni è indissolubilmente legata alla biosfera, che secondo gli ecologi è in pessime condizioni – ha dichiarato l’altro coautore Rod Schoonover, CEO dell’Ecological Futures Group ed ex Direttore di Ambiente e Risorse naturali presso il National Intelligence Council degli Stati Uniti – È fondamentale che le comunità scientifiche e quelle della sicurezza lavorino insieme per comprendere le ramificazioni della perturbazione ecologica, compreso, e ben oltre, il cambiamento climatico“.
Gli autori sottolineano che l’incertezza e le lacune nella conoscenza dovrebbero incentivare piuttosto che ritardare sia la ricerca che l’azione per prevenire, mitigare o adattarsi alle conseguenze che potrebbero essere catastrofiche. Per cui c’è bisogno di un serio programma di ricerca – multidisciplinare, pluriennale, multinazionale – per capire le questioni da affrontare, esplorare tutte le loro implicazioni e conseguenze e muoversi verso alcune risposte.
“Se identifichiamo un potenziale rischio – ha osservato Smith – è davvero una buona idea aspettare fino a quando abbiamo la prova che provoca un disastro prima di agire?”.