Cambiamenti climatici

Overshoot: cosa significa superare e tornare a 1,5 °C?

Un team internazionale di ricercatori delle migliori istituzioni scientifiche mondiali, tra cui il CMCC, ha esplorato le implicazioni correlate al “superamento” (overshoot), ormai inevitabile stante gli scarsi progressi nelle azioni di mitigazione, del limite di 1,5 °C, illustrando le scelte e le sfide che i decisori politici si trovano attualmente ad affrontare per limitare le conseguenze e mantenersi al di sotto di 2 °C.

È scientificamente provato che i rischi legati al clima aumentano con ogni frazione di riscaldamento globale. Per questo motivo, molti obiettivi nazionali e dichiarazioni politiche si sono posti l’obiettivo di limitare il riscaldamento a 1,5°C alla fine del secolo. Tuttavia, l’ultimo Rapporto di Valutazione (AR6) dell’IPCC ha indicato che le temperature globali raggiungeranno 1,5°C prima della metà del 2030 e le osservazioni relative al 2024 della WMO mostrano che nell’anno appena trascorso il riscaldamento globale ha superato questo livello per la prima volta.

Ciò solleva delle questioni:
una volta superato il riscaldamento globale di 1,5°C, dovremmo rinunciare a questo obiettivo o è possibile almeno riportare il riscaldamento globale a 1,5°C o al di sotto prima della fine del secolo?
se da un lato il superamento di 1,5°C comporterebbe un aumento dei rischi climatici, dall’altro lato sarebbe possibile riportare le temperature al di sotto di tali rischi?

Per dare risposte al riguardo, un gruppo di ricercatori di alto livello, proventi dalle migliori istituzioni scientifiche mondiali, alcuni dei quali  hanno ricoperto o ricoprono attualmente il ruolo di Vicepresidenti di uno dei gruppi di lavoro (WG) dell’IPCC, mentre altri hanno contribuito alla stesura di una serie di rapporti dell’IPCC, ha pubblicato online il 14 aprile 2025 su Annual Review of Environment and Resources il paper Overshoot: A Conceptual Review of Exceeding and Returning to Global Warming of 1.5°C”, che si concentra sul concetto di “overshoot“, ovvero sulle traiettorie di riscaldamento globale che superano un determinato limite di riscaldamento, ma che ritornano a tale limite o al di sotto di esso entro un determinato periodo di tempo (NdR: il termine inglese  di “overshoot” (superamento e declino) ha un significato diverso nella letteratura scientifica rispetto a quello comune in inglese, dove “overshoot” significa semplicemente che un determinato limite è stato superato, senza alcuna promessa o piano di rientrare nel limite in un momento successivo).

Il paper esamina l’evoluzione dei rischi quando le temperature globali superano 1,5°C, esplora le opzioni di adattamento e ne valuta la fattibilità dal punto di vista della risposta geofisica e del sistema Terra. Inoltre, il documento evidenzia le principali barriere, le sfide e le lacune di conoscenza che richiedono urgente attenzione.

Lo studio applica questo quadro ai rischi aggregati secondo i “motivi di preoccupazione” (Reasons for Concern, RFC)  dell’IPCC, che includono: perdite irreversibili di ecosistemi e patrimonio culturale; aumento degli eventi meteorologici estremi; spostamento delle vulnerabilità regionali che potrebbe aggravare le disuguaglianze globali; impatti complessi su scala globale;  rischio di innescare tipping points irreversibili come il collasso della calotta glaciale o il deperimento della foresta amazzonica.

Un risultato fondamentale è che un mondo che superi 1,5°C anche solo temporaneamente sarà un mondo più danneggiato rispetto a quello in cui avremmo evitato di superare 1,5 °C. Tuttavia, riportare il riscaldamento a 1,5 °C o al di sotto di questa soglia comporterebbe in genere rischi minori rispetto a quelli che si avrebbero se il riscaldamento si stabilizzasse e rimanesse permanentemente al di sopra di 1,5 °C.

Secondo i ricercatori, per invertire il riscaldamento globale dopo l’overshoot, la politica climatica potrebbe perseguire diverse strategie, descritte nel paper attraverso 3 strategie esemplificative e complementari:
aumentare ulteriormente la rimozione del biossido di carbonio (CDR);
ridurre ulteriormente le emissioni residue di CO2;
ridurre ulteriormente i forzanti climatici a vita breve, in particolare il metano.
Per ottenere una riduzione della temperatura globale, queste azioni dovrebbero andare oltre quanto attualmente previsto dalla maggior parte degli obiettivi climatici nazionali (NDC).

La fattibilità del ritorno a 1,5°C dipende dall’entità del picco di riscaldamento: un picco più basso riduce le barriere ambientali, tecnologiche ed economiche al recupero. Accelerare le azioni a breve termine per ridurre le emissioni è un prerequisito fondamentale per mantenere l’obiettivo di mantenere il ritorno a 1,5°C, almeno in linea di principio.

Fonte: Annual Review of Environment and Resources, 2025:

Superare un livello di riscaldamento globale di 1,5 °C significa che avremo superato il limite inferiore dell’obiettivo di temperatura globale a lungo termine dell’Accordo di Parigi – ha affermato Anna Pirani del Centro EuroMediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) che vanta un’ampia esperienza nell’IPCC, ricoprendo le cariche di Head dell’unità di supporto tecnico del WG-I dell’AR6 e di alternate IPCC Focal Point for Italy, coautrice del paper – Questo non significa che non siamo riusciti a raggiungere tale obiettivo. L’Accordo di Parigi può ancora essere rispettato limitando il riscaldamento globale al di sotto dei 2 °C. Ciò consentirebbe di seguire una traiettoria di superamento, superando 1,5 °C e poi ‘proseguendo gli sforzi per limitare l’aumento della temperatura a 1,5 °C’. Per questo motivo il rapporto tra politica globale e climatologia sarà sempre più importante“.

Gli autori del paper sono affiliati, oltre che al CMCC, ad altre prestigiose istituzioni, come CICERO in Norvegia, il German Institute for International and Security Affairs, il Met Office nel Regno Unito, l’Università di Bristol, l’Alfred Wegener Institute for Polar and Marine Research, la Mountain Research Initiative, l’Università di Berna, il Global Systems Institute dell’Università di Exeter e il Politecnico di Zurigo.
Il materiale grafico del paper è stato co-progettato dal team di autori, guidato da Angela Morelli e Tom Gabriel Johansen di Info Design Lab.

Per l’occasione, Fondazione CMCC ha lanciato Overshoot: what does it mean to exceed and return to 1.5 ºC?, una piattaforma digitale progettata per fornire una visione accessibile e scientifica del concetto di overshoot del riscaldamento globale e delle sue implicazioni per i rischi climatici, l’adattamento e la mitigazione, che sfrutta la visualizzazione dei dati e lo storytelling per colmare il divario tra la ricerca scientifica, la consapevolezza pubblica e l’azione politica, fornendo una serie di risorse per navigare in un argomento complesso e destinato a caratterizzare il dibattito sul clima del futuro, e intrecciando le implicazioni scientifiche, politiche, ambientali, sociali ed economiche. Essa consente ai responsabili politici, ai ricercatori e al pubblico in generale di comprendere la complessità degli scenari di overshoot e le loro implicazioni.

Immagine di copertina: InfoDesignLab

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