Cambiamenti climatici Clima Scelti per voi

Nell’era delle fake news anche i cambiamenti climatici diventano una “bufala”

A mano a mano che si accorcia il tempo a disposizione per prendere decisioni impellenti per una transizione socio-economica più equa e sostenibile, i cambiamenti climatici divengono il terreno preferito per incursioni fuorvianti, con il rischio di disorientare coloro che dovrebbero essere correttamente informati.

No alle fake news sul clima. Il riscaldamento globale è di origine antropica” è la lettera aperta promossa da Roberto Buizza, Fisico dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e coordinatore dell’Iniziativa federata sulla climatologia con Scuola Normale Superiore e Scuola IUSS Pavia, che dal 7 luglio ha già raccolto oltre 300 adesioni da parte di scienziati e intellettuali.

Quando si sarà chiusa la raccolta delle adesioni, la lettera sarà indirizzata alle più alte cariche istituzionali italiane (Presidente della Repubblica, Presidente del Senato, Presidente della Camera dei Deputati, Presidente del Consiglio dei Ministri).

È urgente e fondamentale affrontare e risolvere il problema dei cambiamenti climatici – si legge nella lettera – Chiediamo che l’Italia segua l’esempio di molti Paesi europei e decida di agire sui processi produttivi e il trasporto, trasformando l’economia in modo da raggiungere il traguardo di ‘zero emissioni nette di gas serra’ entro il 2050”.

Seguono poi le motivazioni di tale richiesta, con un riepilogo delle principali conclusioni di studi che mettono in relazione il ruolo dell’uomo nei cambiamenti climatici in atto.

Concludiamo riaffermando con forza che il problema dei cambiamenti climatici è estremamente importante ed urgente, per l’Italia come per tutti i Paesi del mondo. Politiche tese alla mitigazione e all’adattamento a questi cambiamenti climatici dovrebbero essere una priorità importante del dibattito politico nazionale per assicurare un futuro migliore alle prossime generazioni”.

La lettera costituisce la risposta ad analoga, ma contraria negli obiettivi, iniziativa di 83 tra Accademici, Ricercatori di varie discipline e Professionisti, anche di settori energetici, “formato quasi esclusivamente da non-esperti sulla scienza dei cambiamenti climatici”, secondo i promotori della Lettera,  che il 17 giugno 2019 avevano rivolto alle stesse istituzioni e personalità una Petizione sul riscaldamento globale antropico” in cui di fatto si nega il legame tra riscaldamento globale dell’era-post industriale e le emissioni di gas serra.

“L’origine antropica del riscaldamento globale è però una congettura non dimostrata dedotta solo da alcuni modelli climatici, cioè complessi programmi al computer, chiamati General Circulation Models […] La responsabilità antropica del cambiamento climatico osservato nell’ultimo secolo è quindi ingiustificatamente esagerata e le previsioni catastrofiche non sono realistiche”.

I lettori hanno la possibilità di leggere il testo dei due documenti e di trarne le conclusioni, così come potranno trovare nel web in questi giorni altre prese di posizione e giudizi. A noi ha colpito un tweet datato 10 luglio 2019 di Katharine Hayhoe Scienziata dell’Atmosfera e Direttrice  del Climate Science Center presso la Texas Tech University, inserita da Time fra le 100 persone più influenti sulle questioni climatiche, che tra le sue numerose pubblicazioni (tra l’altro è stata revisore esperto della AR4, il Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici dell’IPPC), c’è lo Studio Learning from mistakes in climate research” del 2015 e di cui è stata co-autrice,  che ha superato i 100.000 download, come da lei sottolineato (in realtà ad oggi sono 103.000).

Lo Studio faceva seguito ad un altro precedente, pubblicato nel 2013 su Environmental Research Letter, che aveva preso in esame 11.944 articoli sul clima pubblicati tra il 1991 e il 2011 che avevano avuto per tema “cambiamenti climatici” o “riscaldamento globale”. Dall’analisi era emerso che il 66.4% degli articoli non esprimeva posizioni circa l’origine antropica del riscaldamento globale (AGW), 32,6% era a favore dell’AGW, lo 0.7% rifiutava la AGW e lo 0.3% era incerto.  La Hayhoe e colleghi si sono concentrato su quei 38 studi che negavano esplicitamente la AWG, sottoponendoli ad accurata analisi, ricontrollando le assunzioni di base e rifacendo i calcoli.

Abbiamo trovato un errore in ciascuno di essi – ha confermato nel tweet la Hayhoe – che, una volta corretti, hanno offerto risultati in linea con quelli del resto della comunità scientifica” ovvero di quel 97% delle pubblicazioni che avevano indicato nell’origine antropica la causa dei cambiamenti climatici in atto.

Ciò che dicono le Accademie scientifiche di tutto il mondo non ha alcun rilievo – ha affermato di recente Franco Battaglia, Professore di Chimica Fisica, Università di Modena, uno dei promotori della Petizione – O meglio: il metodo scientifico impone che è illegittimo addurre a ‘prova’ della validità scientifica di una congettura la circostanza che essa è sostenuta dalla maggioranza, o anche dalla totalità degli scienziati o da tutti i premi Nobel”.

Certo, la scienza dei cambiamenti climatici, come quella di altri campi, ha margini di incertezza tali che non tutti gli scienziati si trovino unanimemente d’accordo, ma come ha scritto il filosofo e matematico Bertrand Russell, “Anche quando tutti gli esperti concordano, può darsi benissimo che si sbaglino… Tuttavia, l’opinione degli esperti quand’è pressoché unanime deve essere accolta come giusta, con maggior probabilità rispetto all’opinione contraria” (Introduzione a “Sceptical Essays” – 1928).



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