Eurostat ha aggiornato i dati mensili sulle morti in eccesso in UE per valutare l’impatto Covid-19, da cui si evidenzia che il picco si è registrato nel mese di novembre (+40%) che ha coinciso anche con il maggior incremento dei morti in eccesso anche in Italia (+49,5%).
Tra marzo e novembre 2020 nell’UE ci sono stati 450.000 decessi in più rispetto allo stesso intervallo del periodo 2016 – 2019.
È quanto si rileva nel comunicato stampa sul Covid del 16 febbraio 2021 di Eurostat.
Il numero di decessi ha iniziato a crescere rapidamente in alcune aree dell’UE nella primavera del 2020 a causa del Covid-19, specialmente se confrontati con la mortalità media degli anni precedenti. Da qui è nata l’idea di valutare l’impatto della pandemia analizzando l’eccesso di mortalità ovvero un aumento insolito di mortalità per qualsiasi causa, rispetto ai decessi degli anni precedenti.
I morti in eccesso nell’UE hanno raggiunto il primo picco nell’aprile 2020, con un incremento del 25% rispetto alla media dello stesso mese nel 2016 – 2019. Mentre, tra maggio e luglio si è registrato il livello più basso di mortalità in eccesso, che è ritornata a crescere in agosto-settembre con l’inizio della successiva ondata di pandemia. La mortalità in eccesso nell’UE è stata dell’8% superiore alla media a settembre, + 17% a ottobre e + 40% a novembre, con l’indicatore in aumento in tutti gli Stati membri dell’UE. Sebbene la mortalità in eccesso sia stata osservata in Europa durante tutto l’anno, l’intensità è variata notevolmente da Paese a Paese.

Durante il primo picco di mortalità, nell’aprile 2020, tre paesi hanno superato il 50% di mortalità in eccesso: Spagna (+79,4%), Belgio (+73,9%) e Paesi Bassi (+53,6%). Altri tre paesi hanno superato un aumento della mortalità del 35% ad aprile, vale a dire l’Italia (+41,5% sebbene il suo aumento più elevato fosse già avvenuto a marzo: +49,4%), Svezia (+38,3%) e Francia (+36,4%). Ad aprile, il Lussemburgo ha registrato un livello di mortalità in eccesso del +18,9%, la Germania +9,1% e l’Austria +11,0%.
Tuttavia, Eurostat fa notare che diversi Paesi hanno avuto il loro picco di mortalità in altri mesi: Malta (+ 16,7%) a marzo, Cipro (+25,4%) a maggio, Lituania (+8,3%) e Slovenia (+9,1%) in Giugno e Portogallo (+25,3%) a luglio. In tutti questi Paesi, un periodo relativamente stabile (rispetto al valore di riferimento 2016-2019) ha fatto seguito l’elevato aumento della mortalità in primavera.
Più di recente, un secondo forte aumento della mortalità in eccesso si è verificato nella maggior parte degli Stati membri, anche in quelli non particolarmente interessati dai picchi primaverili. Un aumento di oltre il 10% rispetto allo scenario di base è stato registrato per la prima volta in Romania a luglio (+11,7%), in Polonia ad agosto (+11,2%), in Cechia (+11,3%) e in Grecia (+ 10,3%) a settembre.
A partire da settembre, la ripresa si è rafforzata e generalizzata, raggiungendo nuovi picchi a novembre, con tassi decisamente elevati in Bulgaria (95,7%), Polonia (97,2%), Slovenia (91,0%), Cechia (76,8%), Romania (63,5% ) e Ungheria (56,8%). Tra i paesi dell’UE già fortemente colpiti in primavera, l’eccesso di mortalità era ancora elevato, a novembre, in Belgio (59,0%), Italia (49,5%), Austria (47,9%), Malta (37,5%), Francia (31,1% ) e Spagna (27,5%).

Va sottolineato, inoltre, che, sebbene un aumento sostanziale coincida in gran parte con l’epidemia di Covid-19 in ogni Paese, l’indicatore non discrimina tra le cause di morte e non rileva le differenze tra i sessi e le classi di età.