Malattie e cure Salute

Malattie respiratorie croniche: i determinanti ambientali

Un Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) riassume le ultime prove sui determinanti ambientali delle malattie respiratorie croniche (CRD) in Europa, tra le principali cause di morte, indicando le risposte politiche in grado di ridurre significativamente l’impatto delle malattie.

La riduzione dell’inquinamento, della povertà energetica e delle esposizioni occupazionali sono le azioni chiave per contrastare le malattie respiratorie croniche, una delle principali cause di decessi in Europa, più di un terzo dei quali causato da fattori ambientali prevenibili.

È la sintesi del nuovo Rapporto Beating chronic respiratory disease: the role of Europe’s environment” in formato web che l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) ha pubblicato il 7 novembre 2024, il terzo di una serie di valutazioni sui collegamenti tra fattori di rischio ambientali e malattie gravi. I due Rapporti precedenti analizzavano l’impatto dei fattori ambientali sulle malattie cardiovascolari e sui tumori.

Questo ultimo Rapporto fornisce informazioni sui determinanti ambientali delle malattie respiratorie croniche (CRD) sulla base dei dati compilati dall’EEA per supportare le risposte politiche dell’UE, il Green Deal europeo, nonché l’azione dell’UE contro l’inquinamento, i cambiamenti climatici, i rischi professionali e il tabacco.

Si stima che i fattori di rischio ambientali causino oltre un terzo dei decessi prematuri correlati a malattie respiratorie croniche (circa 80.000) in Europa, quasi quanto i decessi per malattie respiratorie croniche dovuti al fumo e ad altri fattori di rischio comportamentali.

Queste morti premature e una parte significativa del peso delle malattie derivanti da queste patologie possono essere prevenute riducendo l’inquinamento, affrontando la povertà energetica e adattandosi ai cambiamenti climatici.

I principali fattori di rischio ambientali per le malattie respiratorie croniche (CRD) in Europa includono l’inquinamento atmosferico (14% dei decessi per malattie respiratorie croniche), le temperature estreme (oltre l’11%), l’esposizione professionale (8%), il fumo passivo (3%), nonché muffe, fumo di incendi boschivi e pollini allergenici. L’esposizione a molti di questi fattori ambientali, e alle stesse malattie respiratorie croniche, è aggravata dai cambiamenti climatici.

I fattori clinici di rischio di CRD sono influenzati da una varietà di meccanismi biologici e fattori comportamentali e ambientali. Entrambi sono fortemente influenzati da fattori socio-economici come scarsa qualità degli alloggi, bassi livelli di reddito e istruzione, mancanza di accesso a un’assistenza sanitaria di qualità e stress psico-sociale correlato

Malattie respiratorie: fattori di rischio modificabili e determinanti individuali (Fonte: EEA, 2024)

I casi di CRD tendono a riflettere un’esposizione passata, quindi ci vorranno anni prima che una riduzione dell’esposizione ai fattori di rischio ambientali si traduca in una riduzione dei casi di malattie respiratorie.

Il Rapporto rileva che questi fattori ambientali sono generalmente intrinsecamente prevenibili, ma è difficile per gli individui proteggersi completamente. Ciò evidenzia l’importanza di garantire politiche solide, la loro piena attuazione e un finanziamento efficace su scala europea, nazionale e regionale.

Percentuale di decessi prevenibili per malattie respiratorie croniche attribuibili a rischi ambientali in Europa (Fonte: EEA, 2024)

Secondo l’EEA, gli interventi chiave per ridurre il peso delle CRDin Europa includono il miglioramento della qualità dell’ariala lotta alla povertà energetica e l’adattamento ai cambiamenti climatici. In combinazione con l’applicazione completa delle normative sul tabacco e la riduzione delle esposizioni professionali, questi interventi potrebbero ampiamente prevenire una quota importante di morti premature per malattie respiratorie croniche derivanti da fattori ambientali in Europa.

In copertina: “Levitation” di Erka Zolli, scattata al Parco Sempione di Milano, vincitrice del concorso fotografico 2016 dell’EEA “My City”, mostra “l’immagine onirica di una donna che galleggia in un parco come le foglie d’autunno che cadono intorno a lei“.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.