Il comparto con le sue 120 mila tonnellate raccolte e rigenerate nel 2023 ha assicurato un abbattimento di circa 350 mila tonnellate di CO2, contribuendo fattivamente alla lotta ai cambiamenti climatici e contrastando le importazioni di combustibile fossile
Forte della sua consolidata presenza sul territorio nazionale, grazie ad una rete di raccolta estremamente diffusa, composta da oltre 500 imprese, che effettuano attività di raccolta e di trasporto degli oli vegetale esausti e di un tessuto imprenditoriale dinamico ed innovativo costituito da oltre 40 impianti di rigenerazione il Consorzio ha saputo in questi anni complessi consolidare la sua posizione confermandosi punto di riferimento qualificato nel settore degli oli vegetali e dei grassi animali esausti.
Associando al proprio interno oltre ai gestori del rifiuto, anche migliaia di piccoli produttori di rifiuti di oli e grassi animali e vegetali esausti e 13 associazioni di categoria in rappresentanza di circa 300 mila imprese. A queste si aggiungono circa 200 imprese di produttori di prodotto vergine, che immettono sul mercato nazionale diverse varietà di oli vegetali e grassi.
Il CONOE, in questi anni, è stato un osservatore privilegiato delle dinamiche macroeconomiche, assistendo alla parziale ripresa delle attività legate al turismo e alla ristorazione, che avevano pesantemente subito gli effetti della pandemia. Allo stesso tempo è stato testimone delle dinamiche che coinvolgono il mondo dei biocarburanti ed in particolare che hanno sconvolto nell’ultimo periodo il mercato del biodiesel.
In tale scenario, il CONOE ha saputo dimostrare una particolare attenzione alle esigenze delle imprese associate e ai temi della legalità, consapevole del proprio ruolo istituzionale e della sua finalità di tutela dell’ambiente e della salute pubblica. I risultati della raccolta in costante crescita negli ultimi anni confermano la vitalità del CONOE che con le sue circa 120 mila tonnellate raccolte e rigenerate nel 2023 ha assicurato un abbattimento di oltre 350 mila tonnellate di Co2, contribuendo fattivamente alla lotta ai cambiamenti climatici.
L’approvazione del nuovo Statuto, necessaria a renderlo conforme alle nuove disposizioni introdotte con il D. Lgs. 116/2020, ha segnato un importante traguardo per il Consorzio, confermando il suo ruolo di consorzio ex legee attribuendogli la responsabilità su tutti i rifiuti prodotti derivanti da oli vegetali e grassi animali e vegetali. Con il nuovo Statuto è stata inoltre definita per la prima volta in modo esplicito la possibilità di occuparsi anche dei rifiuti di olio esausto prodotti dalle utenze domestiche, fornendo supporto ai Comuni e ai gestori del servizio pubblico.
La consapevolezza della necessità di impegnarsi di più nella raccolta del rifiuto prodotto dalle famiglie, dove attualmente viene prodotta la maggior quantità di oli e grassi animali e vegetali esausti, circa due terzi dell’intera produzione di oli esausti stimata in 300 mila tonnellate annue, sta occupando il CONOE in importanti progetti innovativi di raccolta in alcune grandi città italiane, con la prospettiva di concludere un accordo istituzionale con ANCI, a lungo atteso, per poter intervenire in maniera più coordinata su tutti i Comuni d’Italia, garantendo condizioni di servizio omogenee e qualificate su tutto il territorio nazionale.
La sensibilità verso questo importante e sfidante obiettivo di implementare la raccolta dei rifiuti domestici deve essere accompagnata da un’importante campagna di comunicazione e sensibilizzazione di Comuni e famiglie, al fine di evitare la dispersione di un rifiuto tanto prezioso quanto dannoso per l’ambiente se non gestito correttamente. Infatti, se da un lato l’olio esausto correttamente gestito e avviato a rigenerazione costituisce un’importante risorsa economica in considerazione del proprio destino, principalmente legato alla produzione di biocarburanti, dall’altro se non correttamente raccolto finisce per essere sversato nelle fognature, costituendo oltre che un costo per il servizio pubblico di gestione dei reflui urbani anche una fonte di potenziale inquinamento per le acque interne e marine.
Per queste ragioni il CONOEha avviato una proficua collaborazione con Legambiente per la partecipazione alle edizioni di Comuni ricicloni, con l’obbiettivo di accrescere consapevolezza nelle amministrazioni locali dell’importanza di raccogliere un rifiuto troppo spesso dimenticato nei servizi di raccolta differenziata, e sta lavorando per avviare nuove collaborazioni e progetti con primarie associazioni che operano per la tutela e la salvaguardia delle acque e del mare.
A tale riguardo, il CONOE ha formalizzato un accordo di collaborazione con l’Associazione dei gestori dei servizi ecologici delle aree portuali ANSEP-Unitam, che mira a migliorare i servizi di raccolta dell’olio vegetale esausto all’interno delle aree portuali, offrendo un servizio attento alle specifiche e variegate esigenze territoriali.
Il CONOE sta lavorando in prospettiva, con una attività che potremmo sintetizzare in innovazione ed efficientamento della rete di raccolta e rigenerazione, costruzione di valore economico intorno ai prodotti derivanti dal rifiuto rigenerato, sostenibilità ambientale per la filiera.
Nell’era della digitalizzazione è infatti indispensabile dotarsi di strumenti informatici in grado di raccogliere dati ed informazioni per monitorare la filiera, sia per dare concreta attuazione a quanto disposto dall’art. 178-ter del D. Lgs 152/2006, che fa della raccolta di dati e informazioni un momento fondamentale della vita dei sistemi EPR, sia per rendere pienamente efficiente l’intera filiera, grazie ad un monitoraggio continuativo in grado di comprendere ed anticipare situazioni di criticità nella gestione complessiva sia del rifiuto che del prodotto.
Per queste ragioni il CONOE ha avviato i lavori per la realizzazione di una piattaforma digitale in grado di supportare il Consorzio nell’attività di riscossione del contributo ambientale a carico dei produttori di prodotto vergine e di acquisizione dei dati e delle informazioni relative alla raccolta e alla rigenerazione, garantendo, ove possibile, meccanismi di interoperabilità con i sistemi gestionali delle imprese associate e in prospettiva con il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti RENTRI.
Per supportare un autentico percorso di innovazione il CONOE si sta impegnando in importanti progetti di ricerca per valutare in modo scientifico gli impatti ambientali e i costi economici ed ecosistemici associati alla non corretta gestione dei rifiuti e per converso ai benefici ambientali ed economici associati ad una loro corretta gestione.
Il CONOE è inoltre impegnato in progetti di ricerca volti ad assicurare e mantenere un’adeguata redditività ai materiali derivanti dall’attività di rigenerazione di rifiuti derivanti da oli e grassi vegetali e animali esausti nella consapevolezza che l’intero sistema potrà rimanere funzionante e sostenibile da un punto di vista economico solo se in grado di produrre valore secondo un autentico modello di circolarità.
Da ultimo, in linea con gli indirizzi programmatici del nuovo PNIEC 2024, il CONOE si è attivato per ottenere il dovuto riconoscimento, anche in termini di adeguati incentivi per la produzione di biocarburanti, dell’UCO raccolto sul territorio nazionale, consapevole che garantire valore al prodotto rigenerato sia l’unica soluzione per assicurare il buon andamento della attività di raccolta del rifiuto dell’intera filiera.
La difesa del principio di neutralità tecnologica a sostegno dei biocarburanti da rifiuto verso i carburanti sintetici, l’individuazione di nuove applicazioni per gli oli vegetali esausti rigenerati nel campo della produzione di micro-bioplastiche sono solo alcune delle sfide che vedranno il CONOE impegnato in prima linea nei prossimi anni per assicurare una sempre maggiore tutela dell’ambiente e della salute dei consumatori.
di Francesco Mancini direttore Conoe
Saremo presenti ad ECOMONDO Pad. B4 – Stand 106