Fonti rinnovabili

Fotovoltaico galleggiante: il futuro dell’energia offshore

Un Position Paper di AERO (Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore) evidenzia che entro il 2030 potrebbe essere installato 1GW di fotovoltaico galleggiante offshore, riducendo il consumo di suolo e favorendo la transizione energetica. Nonostante le potenzialità, devono essere superate alcune criticità, tra cui un quadro regolatorio e normativo di riferimento e adeguati incentivi.

L’Italia si trova di fronte a una svolta cruciale nella transizione energetica, con il fotovoltaico galleggiante offshore destinato a fare dell’Italia non solo un punto di riferimento per la transizione verso un futuro a basse emissioni, ma anche alla nascita di una solida filiera produttiva nazionale.

È. quanto emerge dal Position Paper “Il Fotovoltaico Galleggiante Offshore per l’Italia” che AERO (Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore), nata nel 2023 per favorire la nascita degli impianti di produzione di energia da eolico offshore, così come da fotovoltaico galleggiante e da moto ondoso, ha presentato nel corso di un Convegno dedicato a KEY. The Energy Transition Expo (Rimini, 5-7 marzo 2025), la Manifestazione dedicata a tecnologie, servizi, soluzioni integrate per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili in Italia e nel bacino del Mediterraneo.

Il Position paper, si focalizza sul fotovoltaico galleggiante, fornendo una panoramica dettagliata sulle potenzialità di questa tecnologia, analizzando i benefici, le sfide e le opportunità che il nostro Paese può cogliere per affermarsi come leader nel settore.

In un contesto globale sempre più caratterizzato dalla crescente necessità di energia pulita e sostenibile, è fondamentale sviluppare soluzioni capaci di affrontare le sfide ambientali ed economiche, costruendo un futuro più verde e resiliente per tutti – ha dichiarato Fulvio Mamone Capria, Presidente di AERO – In questo scenario, il fotovoltaico galleggiante emerge come una tecnologia promettente, con un potenziale straordinario nel settore delle energie rinnovabili. Se combinato con altre fonti pulite, come l’eolico offshore, potrebbe dare un forte impulso alla produzione di energia sostenibile nel nostro Paese, favorendo al contempo la creazione di una filiera produttiva nazionale e stimolando l’economia locale e nazionale. I benefici si riflettono in vari ambiti: dalla riduzione delle emissioni di gas serra alla creazione di nuovi posti di lavoro, fino al potenziamento delle infrastrutture logistiche e portuali”.

 Gli obiettivi del Position Paper sono di:
1. Informare e sensibilizzare. Creare maggiore consapevolezza sul potenziale del fotovoltaico galleggiante offshore tra i diversi attori del panorama energetico italiano, illustrando le caratteristiche tecnologiche, economiche e ambientali ed evidenziando il loro contributo alla diversificazione energetica e alla decarbonizzazione.
2. Promuovere il dialogo fra stakeholder. Favorire un confronto costruttivo tra sviluppatori, istituzioni, associazioni di categoria, fornitori, investitori e comunità locali, per creare un ecosistema collaborativo che supporti la realizzazione di progetti in Italia.
3. Fornire raccomandazioni strategiche. Offrire linee guida e proposte concrete per superare le barriere normative, tecniche e finanziarie per lo sviluppo del fotovoltaico galleggiante offshore., rivolte principalmente ai decisori politici e agli operatori di settore per accelerare l’integrazione di queste tecnologie nel mercato.
4. Migliorare la pianificazione nazionale. Inserire questa tecnologia come parte fondamentale delle strategie nazionali in materia di rinnovabili, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi climatici fissati dal PNIEC e dal Green Deal europeo.

Il fotovoltaico galleggiante offshore (FPV) prevede l’installazione di pannelli solari su strutture galleggianti ancorate in mare aperto, sfruttando ampie superfici marine non utilizzate ed evitando, al contempo, il consumo di suolo terrestre
Rispetto al fotovoltaico tradizionale, l’FPV offshore offre vantaggi significativi, tra cui un maggiore raffreddamento naturale dei pannelli, che migliora l’efficienza energetica, e la possibilità di integrare l’impianto con parchi eolici offshore, ottimizzando così l’uso dello spazio marittimo.

Secondo le stime di AERO, fino a 1 GW di fotovoltaico offshore potrà essere installato nei nostri mari nei prossimi 5 anni, sufficienti a soddisfare annualmente la domanda di elettricità di circa mezzo milione di famiglie, contribuendo a raggiungere i target di sostenibilità.

In un paese che vanta un enorme patrimonio storico e naturalistico, la mitigazione dell’impatto paesaggistico è cruciale. Considerando l’altezza esigua dal livello del mare degli impianti fotovoltaici galleggianti, l’effetto della curvatura terrestre rende le strutture pressoché invisibili per un osservatore sulla linea di costa se posizionate indicativamente oltre i 10kmi, senza considerare altri fattori di mitigazione.

Con 7.600 km di linea di costa e abbondanti spazi acquei, il nostro Paese ha la possibilità di sfruttare le risorse marine in maniera sinergica ed efficiente; le problematiche relative al consumo del suolo sono così neutralizzate grazie alla realizzazione di mega impianti lontani dalla costa.

L’Italia è stata un punto di riferimento nel Mediterraneo per la coltivazione degli idrocarburi, grazie a competenze ingegneristiche e industriali uniche al mondo, tanto che diverse aziende stanno attivando una transizione ecologica al servizio delle rinnovabili offshore.

Gli ambiziosi target di installazione di impianti eolici offshore previsti dalla Strategia UE sulle rinnovabili offshore creano grandi opportunità di coesistenza con il fotovoltaico galleggiante.

Obiettivo di AERO è di promuovere la realizzazione di 1 GW di impianti eolici offshore entro il 2030, con l’installazione del fotovoltaico galleggiante tra gli aerogeneratori, in modo da ottimizzare l’uso dello spazio marittimo e bilanciare meglio la rete con una produzione complementare.

Nonostante le potenzialità, il settore deve affrontare diverse sfide normative. Il quadro regolatorio italiano, seppur in evoluzione, presenta ancora lacune che rallentano lo sviluppo di impianti FPV offshore. La definizione della Zona Economica Esclusiva (ZEE) e la gestione delle concessioni demaniali marittime sono aspetti fondamentali per garantire un iter autorizzativo chiaro e snello. Per AERO, sarebbe importante adottare normative specifiche per il fotovoltaico galleggiante, evitando che i costi delle concessioni risultino eccessivamente onerosi e poco sostenibili per gli investitori.

In particolare, emerge l’urgenza di un regime di incentivazione mirato, calibrato sulle specificità di una tecnologia ancora in fase di maturazione. Adottare misure di sostegno paragonabili a quelle delle tecnologie rinnovabili tradizionali, più consolidate e meno costose, risulta infatti inadeguato. È necessario garantire incentivi dedicati, che rendano economicamente sostenibile lo sviluppo del fotovoltaico galleggiante, incoraggiando gli investimenti degli operatori del settore.

Il valore del contributo previsto dal D.M. 19 giugno 2024 recante “Incentivazione degli impianti a fonte rinnovabile innovativi o con costi di generazione elevati che presentino caratteristiche di innovazione e ridotto impatto sull’ambiente e sul territorio” (denominato DM FER2), non può soddisfare gli operatori. Infatti, la tariffa di riferimento prevista per gli impianti FPV offshore è di 105 Euro/MWh, persino inferiore al LCOE (Costo livellato dell’elettricità) che considera i costi distribuiti nel corso della vita del progetto, previsto fino al 2030 per questa tecnologia.

Solo attraverso un sistema di incentivi adeguato e un quadro normativo solido sarà possibile valorizzare appieno il potenziale di una tecnologia che, oltre a rivoluzionare il settore delle rinnovabili, contribuirà in maniera significativa al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.

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