L’Assemblea Generale della Rete, fondata nel 2004 con l’obiettivo di legare tra loro città in grado di sostenere e di fare della creatività culturale un elemento essenziale per il proprio sviluppo economico, ha assegnato alla città marchigiana il compito di accogliere gli oltre 400 delegati delle 116 Città Creative di 54 Paesi, di cui Fabriano fa parte dal 2013 per la sezione “Artigianato e Arti e Tradizioni Popolari”, grazie all’impegno profuso dalla Fondazione Merloni e dalla coordinatrice del progetto Francesca Merloni.
L’Assemblea Generale della Rete “Città Creative” UNESCO (UNESCO Creative Cities Network),
riunitasi lo scorso mese in Enghien-les-Bains
(Francia) insieme al Segretariato UCCN, ha designato Fabriano per ospitare il XIII Annual Meeting che
avrà luogo nel 2019, battendo così altre agguerrite e prestigiose contendenti,
tra cui la stessa Enghien, Florianopolis (Brasile) e Nassau (Bahamas).
La notizia non è giunta del tutto inaspettata dal momento che già lo scorso anno la candidatura della città marchigiana era giunta alla fase finale, tuttavia la prestigiosa nomina è stata accolta con soddisfazione dalle istituzioni locali, regionali e nazionali perché l’Italia in quell’anno, accanto alle attività e agli eventi culturali correlati a Matera Capitale Europea della Cultura, potrà annoverare un altro appuntamento internazionale di rilievo, con la presenza per 3 giorni di oltre 400 delegati provenienti da tutto il mondo, che si confronteranno sul tema: “Creatività e Sostenibilità“.
La candidatura è stato promossa dalla Fondazione Aristide Merloni che, oltre a sostenere dal 1963 la nascita di nuove imprese nel territorio fabrianese e promuovere istituzionalmente attività di ricerca scientifica, gestisce le attività di Fabriano Città Creativa, del quale progetto è coordinatrice Francesca Merloni, membro del Consiglio della Fondazione che porta il nome del nonno fondatore del Gruppo di aziende italiane, attive principalmente nel settore termoidraulico, animatrice del percorso che aveva portato la città ad essere inserita nel 2013 nella Rete fondata nel 2004 dall’UNESCO che persegue l’obiettivo di legare tra loro città in grado di sostenere e di fare della creatività culturale un elemento essenziale per il proprio sviluppo economico, offrendo alle città incluse, una piattaforma internazionale su cui mettere in gioco le esperienze locali in un contesto globale, al fine di promuovere l’industria della cultura e la creatività.
“Fabriano terra di lavoratori, di grande creatività e di ingegno è pronta ad ospitare il Forum – ha sottolineato la Merloni, a sua volta apprezzata scrittrice e poetessa, già ideatrice del Festival Poiesis e coordinatrice dell’iniziativa “Rinasco: le città creative per l’Appennino“, lanciata nel luglio scorso con la presenza di 13 personalità di spicco del panorama economico, politico e culturale internazionale, per il rilancio economico, sociale e culturale dei luoghi dell’Italia centrale colpiti dal terremoto del 2016 – Essere parte di questa realtà è una tensione, un obiettivo che va oltre il prestigioso riconoscimento UNESCO e che accoglie diverse anime. La nostra realtà è aperta a tutto il mondo“.
Ad oggi sono 116 città che fanno parte della Rete, di 54 Paesi, molte delle quali Capitali di stato, Metropoli o grossi centri, suddivise in 7 aree corrispondenti ad altrettanti settori culturali: Musica; Letteratura; Artigianato e Arti e Tradizioni Popolari; Design; Media Arts; Gastronomia; Cinema.
Fabriano è stata nominata il 18 ottobre 2013 Città Creativa UNESCO per la sezione Artigianato e Arti e Tradizioni popolari:
– per la produzione della carta con la particolare tecnica di filigrana, che ha costituito l’essenza ed il tratto distintivo delle carte valori e delle banconote, che dal 1283 ancora oggi avviene a mano, testimonianza della volontà di non recidere i legami con una tradizione pluricentenaria, testimoniata peraltro dall’allestimento in città, nell’ex Convento di San Domenico, del Museo della Carta e della Filigrana;
– per il Palio di San Giovanni Battista che si svolge ogni anno in giugno e che rievoca il Trecento, il secolo d’oro della città, in cui dalle primitive attività artigianali si passò alla più solida economia corporativa delle Arti, per arrivare sul finire del secolo ad un mirabile sviluppo grazie alla produzione cartiaria, dei pellami, della ceramica e del ferro, mentre al contempo vi fioriscono le arti figurative , dalla scuola pittorica di Allegretto di Nuzio fino ad arrivare a Gentile da Fabriano.
Le altre Città Creative UNESCO italiane sono:
– Bologna, per la Musica;
– Parma per la Gastronomia;
– Roma per il Cinema;
– Torino per il Design;
“La designazione di Fabriano a ospitare il 13° Meeting annuale delle Città Creative UNESCO nel 2019 è ci riempie di orgoglio ed entusiasmo – ha commentato il neo Sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli – Sarà un importante banco di prova per tutta la città, che dovrà dimostrarsi pronta a mutare pelle: non solo la città dell’industria, ma anche e soprattutto la città della creatività, dell’artigianato di qualità e della cultura, capace di accogliere e stringere in un abbraccio le persone che vengono a conoscere e ad ammirare le architetture medievali, le ricchezze racchiuse nelle chiese, la storia della carta e il nostro stupendo territorio fatto di siti naturali da mozzare il fiato e di prodotti enogastronomici unici. L’amministrazione comunale intende partecipare in maniera concreta e fattiva, portando idee e supporto all’organizzazione che è, e resterà, in mano alla Fondazione Aristide Merloni“.
Eleonora Giovannini