L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha ricevuto il mandato dalla Commissione UE per fornire la consulenza scientifica di base per l’impiego di indicazioni salutari della futura etichetta nutrizionale normalizzata da apporre sulla parte anteriore della confezione dei prodotti.
Sarà l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) a fornire la consulenza scientifica alla Commissione UE per il futuro sistema normalizzato di etichetta nutrizionale sulla parte anteriore delle confezioni per alimenti, secondo la richiesta avanzata dalla Direzione Generale per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione UE.
La Strategia UE “From Farm to Fork” (Dal Produttore al Consumatore) ha stabilito che per “dare ai consumatori gli strumenti necessari per compiere scelte alimentari consapevoli, sane e sostenibili, la Commissione proporrà un’etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore dell’imballaggio obbligatoria e armonizzata e valuterà la possibilità di proporre l’estensione a determinati prodotti dell’obbligo delle indicazioni di origine o di provenienza, tenendo pienamente conto degli impatti sul mercato unico”.
La road map del relativo Piano d’azione per la Strategia prevede che la proposta di etichettatura nutrizionale onde limitare la promozione di alimenti ad alto tenore di sostanze come ad esempio sale, zuccheri e/o grassi, sarà adottata dalla Commissione UE entro il 2022, assieme a quelle per rendere obbligatoria l’indicazione di origine per determinati prodotti e di revisione delle norme dell’UE sull’indicazione della data ( “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”).
La Commissione UE ha chiesto all’EFSA di fornire consulenza scientifica in materia di:
– sostanze nutritive importanti per la salute pubblica delle popolazioni europee, compresi i componenti non nutrienti degli alimenti (ad esempio energia e fibre alimentari);
– gruppi di alimenti che rivestono un ruolo importante nelle diete delle popolazioni europee e relativi sottogruppi;
– criteri atti a orientare la scelta di sostanze nutritive e altri componenti non nutrienti degli alimenti onde stabilire profili nutrizionali.
Per lo Studio che dovrà essere consegnato entro marzo 2022, gli esperti dell’EFSA si avvarranno di informazioni scientifiche recenti, tra cui anche:
– recensioni (già pubblicate) di raccomandazioni nutrizionali per una sana alimentazione basate su evidenze tratte da studi sull’uomo;
– studi scientifici dell’EFSA stessa sui valori di riferimento per l’alimentazione (LARN) comprensivi dei fabbisogni medi (AR), le assunzioni di riferimento per una data popolazione (PRI), le assunzioni adeguate (AI) e l’intervallo di riferimento per l’assunzione di macronutrienti (RI) e sui profili nutrizionali ovvero le indicazioni che, consumando un determinato alimento o grazie a uno dei suoi componenti come vitamine e minerali, fibre e batteri “probiotici” si possono avere benefici per la salute;
– linee guida nutrizionali dei singoli Paesi europei basate sugli alimenti;
– una disamina completa dei vari sistemi di etichettatura sulla parte anteriore della confezione (Font of Pack-FOP) messa a disposizione dalla Commissione UE.
La nota dell’EFSA sottolinea che nel mandato della Commissione non c’è la richiesta di sviluppare un modello per la definizione di profili nutrizionali, né consulenza sugli attuali modelli di profilazione già in uso per scopi diversi.
L’argomento è infatti un hot spot politico su cui è aperto un acceso dibattito in seno al Consiglio europeo e nel Parlamento europeo, che dovranno tramutare le proposte in disposizioni legislative affinché alle attuali etichette nutrizionali da apporre su confezioni di alimenti in vigore in vari Paesi subentrino misure normalizzate.
Si sono create delle vere e proprie coalizioni: il “Front of pack nutrition labelling”, che vede l’Italia, con al fianco Cipro, Grecia, Lettonia, Repubblica Ceca, Romania e Ungheria, impegnata in difesa del proprio modello di etichettatura degli alimenti, il cosiddetto Nutrinform, in opposizione ad altri modelli, come il francese Nutri-score, il finlandese Finnish Heart Symbol, lo sloveno Protective Food Symbol, lo svedese Keyhole.
Il Keyhole, l’Heart Symbol e il Protective Food Symbol vengono applicati solo su prodotti considerati complessivamente salutari, mentre non forniscono informazioni sui cibi meno sani
Il Nutri-score (la cosiddetta etichetta a semaforo) si basa su un punteggio globale frutto di singoli punteggi applicati ai diversi nutrienti presenti nel prodotto, oltre a indicare in verde gli alimenti più salutari, ha il pregio di permettere anche un confronto con alimenti appartenenti alla stessa categoria. Tuttavia, un giudizio globale può portare il consumatore a non prestare attenzione ai singoli nutrienti.
L’importanza delle quantità consigliate per i diversi alimenti viene sottolineata invece da Nutrinform che ha per simbolo una batteria alla cui base vi è l’invito a controllare che la dieta quotidiana sia equilibrata, verificando che la somma dei valori dei diversi cibi consumati non superi il 100% di calorie, grassi, zuccheri e sale raccomandati. Non ha però il pregio della semplicità, poiché non è facile decodificare i numeri riferiti a calorie e fabbisogno nutrizionale posti alla base della batteria.
Proprio per cogliere i punti di forza e correggere quelli di debolezza delle etichette utilizzate, due ricercatori del CNR (Roberto Volpe dell’Unità di Prevenzione e Protezione-SPP e Stefania Maggi dell’Istituto di Neuroscienze) hanno proposto un nuovo algoritmo europeo comprensibile e condiviso che fornisca un’informazione visibile, immediata e facile da comprendere.