In un Comunicato a commento della Relazione dello Stato dell’Unione dell’Energia della Commissione UE, l’European Environmental Bureau (EEB), la più grande rete europea di Ong ambientaliste, sollecita l’esecutivo UE a chiedere più ambizione per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica nei Piani nazionali Energia e Clima (PNEC), perché il mancato conseguimento degli obiettivi non è solo un problema climatico, ma anche socio-economico.
Gli Stati membri dell’UE non stanno raggiungendo gli obiettivi in materia di energia rinnovabile ed efficienza con la conseguenza che i rischi socio-economici potrebbero diventare cronici.
È il commento di EEB (European Environmental Bureau) la più grande rete di organizzazioni di cittadini ambientalisti in Europa, attualmente composta da oltre 180 organizzazioni di 41 paesi, che rappresentano circa 30 milioni di singoli membri e sostenitori, in un Comunicato stampa all’uscita della Relazione sullo Stato dell’Unione dell’Energia che la Commissione UE ha presentato l’11 settembre 2024.
La Commissione UE sottolinea i progressi dei Paesi dell’UE nel ridurre la dipendenza dal carburante russo e rafforzare la sicurezza energetica, vi si legge, al contempo riconosce un evidente divario negli sforzi per raggiungere obiettivi climatici cruciali. È allarmante che l’UE importi ancora combustibili fossili per un valore di centinaia di milioni di euro ogni settimana dalla, anche dopo due anni e mezzo di guerra contro l’Ucraina.
La Commissione UE, secondo EEB, deve chiedere più ambizione per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica nei Piani nazionali Energia e Clima (PNEC), prestando particolare attenzione ai piani che si basano in modo massiccio su nuove centrali nucleari, poiché saranno necessari percorsi alternativi qualora non fossero rispettate le tempistiche di costruzione. Un esempio di ciò è la Francia, l’unico stato dell’UE che non ha raggiunto gli obiettivi per le energie rinnovabili del 2020.
L’EEB chiede alla Commissione UE, inoltre, di apportare miglioramenti immediati nel monitoraggio e nell’applicazione degli obiettivi climatici chiave, per cui viene avanzata l’istituzione di task force a livello nazionale e dell’UE per valutare e riferire sulle misure adottate dagli Stati per raggiungere gli obiettivi in materia di energie rinnovabili, efficienza energetica e riduzione delle emissioni, chiedendo la creazione di un’Agenzia energetica dell’UE per guidare la transizione verso la neutralità carbonica con autorevolezza,
“Se la legislazione UE sul clima non riesce a produrre impatto a livello nazionale, allora abbiamo un problema serio – ha affermato Luke Haywood , Responsabile delle politiche per il clima e l’energia presso l’EEB – Il rapporto è un messaggio chiaro alla Commissione UE e agli Stati membri: è tempo di fare sul serio per la sua attuazione. Nel nuovo mandato, devono essere istituite task force per valutare i progressi in materia di risparmio energetico, energie rinnovabili ed elettrificazione. È inoltre urgentemente necessaria un’agenzia UE per l’energia che renda ampiamente disponibili dati affidabili per guidare la transizione energetica dell’Europa”.
Secondo l’EEB, l’attuale divario di ambizione negli obiettivi di energie rinnovabili ed efficienza energetica non è solo un problema climatico, è un rischio socio-economico. I progressi limitati nelle ristrutturazioni edilizie e nelle energie rinnovabili per i trasporti e il riscaldamento colpiranno i più vulnerabili, soprattutto con la tassazione del carbonio destinata ad aumentare i costi dei combustibili fossili entro il 2027. La transizione energetica deve accelerare, conclude il Comunicato, altrimenti le conseguenze si faranno sentire in tutta l’economia e la società europea.