Biodiversità e conservazione Clima

Clima e Biodiversità: serve un approccio congiunto a COP29 e COP16

Un’analisi pubblicata su Journal of Applied Ecology evidenzia come l’implementazione di successo sia dell’Accordo di Parigi che del Global Biodiversity Framework (GBF) richieda un programma di lavoro congiunto tra la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e la Convenzione sulla diversità biologica (CBD) e che le prossime UNFCCC-COP29 e CBD-COP16 che si svolgeranno quest’anno una di seguito all’altra costituisce l’occasione per le due Convenzioni di introdurre una struttura di governance formale che riunisca idee, persone, organizzazioni e processi necessari per collaborare su come stabilizzare il clima e recuperare la natura.

I leader mondiali devono sfruttare una finestra fondamentale di opportunità per forgiare un approccio congiunto tanto necessario per affrontare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità.

La sollecitazione giunge dall’articoloThe Kunming–Montreal Global Biodiversity Framework and the Paris Agreement need a joint work programme for climate, nature and people”, pubblicato il 23 luglio 2024 sul Journal of Applied Ecology prima dell’edizione cartacea e redatto da due scienziate. Idil Boran del Dahdaleh Institute per la ricerca sulla salute globale, della York University di Toronto, e Nathalie Pettorelli dell’Istituto di Zoologia della Zoological Society di Londra (ZSL).

Le due scienziate sostengono che un approccio congiunto alla COP16 della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica (CBD) che si svolgerà dal 21 ottobre al 1° novembre a Cali (Colombia) e alla COP29 della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) che avrà luogo il mese dopo in Azerbaigian (Baku, 11-22 novembre), è un’occasione irrepetibile per catalizzare azioni più coraggiose per affrontare la crisi climatica e quella della natura.

Abbiamo urgente bisogno di un approccio globale che affronti insieme le crisi della natura e del clima, perché sono intrinsecamente connesse – ha affermato la Prof.ssa Pettorelli, autrice corrispondente dell’analisi – UNFCCC e CBD sono piattaforme incredibili per fornire le prove e guidare la strada attraverso i cambiamenti di cui abbiamo bisogno, ma sono necessari livelli più elevati di integrazione tra le agende sulla biodiversità e sul cambiamento climatico per colmare le lacune nell’implementazione. Le prossime Conferenze delle Parti dell’UNFCCC e della CBD rappresentano una evidente finestra politica per le due convenzioni per introdurre una struttura di governance formale che riunisca idee, persone, organizzazioni e processi necessari per unire i puntini su come stabilizzare il nostro clima e recuperare la nostra natura“. 

Cinque obiettivi di un programma di lavoro congiunto per clima, natura e persone che risponde a cinque aree di gap di implementazione. In questa figura, IPLC sta per Popoli indigeni e comunità locali; NDC per Contributi determinati a livello nazionale; NBSAP per Strategia nazionale sulla biodiversità e piani d’azione; IPBES per Piattaforma intergovernativa di politica scientifica sulla biodiversità e servizi ecosistemici; e IPCC per Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici. Credito immagine: Sunflower2014 da Pixabay.


I rappresentanti dei Governi alla CBD-COP16 saranno incaricati di valutare lo stato di attuazione del Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework, adottato nel 2022, che delinea un percorso affinché l’umanità viva in armonia con la natura entro il 2050, con obiettivi al 2030 per fermare e invertire la perdita di biodiversità, mentre le discussioni durante la UNFCCC-COP29 saranno fondamentali per il progresso verso il trattato internazionale fondamentale per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali, noto come Accordo di Parigi.

Il mondo è attualmente a un bivio – ha aggiunto la Pro.ssa Boran – Abbiamo bisogno di un programma che colmi queste lacune, identifichi le aree in cui le azioni per il clima potrebbero danneggiare la biodiversità, fornisca raccomandazioni chiare e sviluppi metodi per monitorare i progressi sugli obiettivi condivisi. Senza questo, rischiamo che l’azione per affrontare una crisi crei gravi battute d’arresto per l’altra. Ad esempio, la sostituzione di praterie naturali con foreste potrebbe aiutare a catturare e immagazzinare l’anidride carbonica che riscalda il pianeta, ma lo fa a scapito degli ecosistemi e della fauna selvatica che in precedenza utilizzavano quel terreno“.   

Le soluzioni basate sulla natura (NbS) correttamente implementate, ovvero i sistemi naturali che aiutano a raggiungere gli obiettivi sociali, che affrontano contemporaneamente il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, apportando al contempo benefici alle persone. Ad esempio, il ripristino delle mangrovie non solo aiuta a immagazzinare carbonio, ma protegge anche gli habitat di specie come le tigri del Bengala in via di estinzione e il cacatua delle Filippine in pericolo critico, fornisce cibo e risorse alle comunità locali.

Princìpi di governance di un Programma congiunto per il clima, la natura e le persone. In questa figura, UNFCCC sta per Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici; CBD per Convenzione sulla diversità biologica; GBF per Quadro globale sulla biodiversità; SBI per Organismo sussidiario per l’attuazione; SBSTA per Organismo sussidiario per la consulenza scientifica e tecnologica dell’UNFCCC; e SBSTTA per Organismo sussidiario per la consulenza scientifica, tecnica e tecnologica della CBD.

Il documento sottolinea inoltre l’esigenza fondamentale di riallocare le risorse per risolvere gli squilibri tra i fondi e il sostegno disponibili per le azioni volte a contrastare il cambiamento climatico rispetto alla perdita di biodiversità.

C’è una necessità più ampia per i leader mondiali di garantire che la natura sia al centro del loro processo decisionale – ha concluso Pettorelli – Gli ecosistemi funzionanti non sono importanti solo per affrontare il rapido cambiamento climatico: perderli avrebbe un impatto su ogni aspetto della nostra vita, dalla sicurezza alimentare all’accesso all’acqua pulita. Abbiamo bisogno che vengano riconosciuti e che la conservazione riceva le risorse necessarie affinché facciano parte della soluzione per affrontare il cambiamento climatico e sostenere il benessere umano“.

Qualche giorno prima della pubblicazione dell’articolo, oltre 130 aziende, tra cui Danone, Decathlon, H&M Group, Nestlé, Unilever, Salesforce e Volvo, hanno sottoscritto una Dichiarazione che invita i governi ad adottare e applicare politiche sulla natura in grado di accelerare l’azione delle aziende per proteggere e ripristinare la natura in questo decennio, in linea con gli obiettivi del Global Biodiversity Framework.

In copertina: subacqueo nuota su una colorata barriera corallina di un’isola dell’arcipelago di Neom (Arabia Saudita) Fonte Unsplash

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