Cambiamenti climatici

Cause per il clima: il contenzioso è in aumento

Secondo il nuovo Rapporto “Global Trends in Climate Litigation: 2024 Snapshot” del Grantham Research Institute della London School of Economics, nel 2023 sono state intentate 230 nuove cause per il clima nei confronti di governi e aziende mondo sono state intentate oltre 200 nuove cause climatiche contro governi e aziende, per inadempienze nel contrasto ai cambiamenti climatici.

– Nel 2023 sono stati avviati 230 nuovi casi di contenzioso climatico, molti dei quali mirano a ritenere governi e aziende responsabili delle mancate azioni climatiche.
– Nel 2023 sono stati presentati per la prima volta casi a Panama e in Portogallo.
– Il contenzioso internazionale sul clima ha visto sviluppi significativi con il crescente coinvolgimento delle principali corti e tribunali.
– I casi che hanno visto il coinvolgimento dei governi statali hanno registrato notevoli successi, in particolare con la decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo dell’aprile 2024 nel caso KlimaSeniorinnen contro Svizzera.
– I casi strategici legati al clima contro le aziende continuano ad aumentare, con oltre 230 casi identificati dal 2015.
Aumentano i casi di “greenwashing climatico”, con 47 nuovi nel 2023 e un tasso di successo di oltre il 70% per i ricorrenti.
– Si diffondono i casi di “chi inquina paga”, con oltre 30 che ritengono le aziende responsabili dei danni legati al clima.
– Sono comparsi i casi di “rischio di transizione“, rivolti a direttori e funzionari aziendali per la loro gestione dei rischi climatici, evidenziati da un caso notevole contro gli ex direttori del Grupa Energetyczna Enea in Polonia.
– Quasi 50 dei nuovi casi presentati nel 2023 riguardano il mancato allineamento agli obiettivi climatici, mettendo in discussione le azioni stesse o la loro attuazione.

Sono gli highlight del 6° Rapporto Global trends in climate change litigation: 2024 snapshot”, prodotto dal Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment della London School of Economics and Political Science. in collaborazione con il Sabin Center for Climate Change Law della Columbia Climate School.

il Rapporto, basato sul database delle controversie sui cambiamenti climatici del Sabin Center che contiene 2.666 casi di contenziosi sul clima, evidenzia che il numero di Paesi coinvolti è salito a 55, includendo anche Paesi in via di sviluppo.

Gli Stati Uniti rimangono il Paese con il maggior numero di casi climatici documentati e anche quello che nel 2023 ha registrato il maggior numero complessivo di cause intentate, pari a 129. Seguono Regno Unito (24), Brasile (10), Germania (7) e Australia (6).

Tra i casi citati, la sentenza emessa dal Tribunale di Roma che si è dichiarato incompetente nella causa intentata da 23 Associazioni contro il Governo italiano per inadempienza nel contrasto all’emergenza climatica.
La Corte ha evidenziato la complessità della politica climatica, ritenendola oltre la dimensione giudiziaria di competenza e gestita al meglio da entità politiche, indirizzando rimostranze specifiche nei confronti del Piano Nazionale Energia e Clima ai tribunali amministrativi – si legge nel Rapporto – Questa divergenza riflette un diverso approccio al bilanciamento giudiziario tra considerare gli obblighi giuridici relativi ai diritti umani e rispettare l’ambito legislativo nella governance climatica”.

Un altro caso italiano citato nel Rapporto e relativo al capitolo (SLAPPStrategic Lawsuit Against Public Participation) ovvero le azioni legali intraprese per intimorire l’avversario e reprimere il dibattito pubblico, la causa di “Eni contro gruppi di attivisti che intentavano azioni legali contro la società in Italia”.

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