Presentato il Piano d’Azione dell’UE per l’industria automobilistica.
La Commissione ha presentato il Piano di Azione “Cars 2020”, volto al rilancio dell’industria europea dell’automobile, sulla base dei risultati conseguiti dal gruppo di lavoro ad alto livello CARS21 (acronimo di Competitive Automotive Regulatory System for the 21st century), iniziativa lanciata nel 2005 per rafforzare la competitività e l’occupazione nel settore automobilistico e, successivamente, rilanciata nel 2010 per coordinare la reazione industriale e politica alla crisi.
Illustrato dal Vice Presidente della Commissione UE e responsabile per l’Industria e l’Imprenditoria Vincenzo Tajani, il Piano 2014-2020, attraverso un’iniezione di oltre 2 miliardi di euro propone una forte spinta innovativa alle aziende impegnate nelle attività di ricerca e innovazione nell’ambito dell’iniziativa europea per i veicoli verdi, a cui si aggiungeranno le altre somme messe a disposizione dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), al fine di finanziare vigorosamente l’innovazione e agevolare l’accesso delle PMI al credito. Inoltre, un”interfaccia di ricarica standardizzata a livello di UE assicurerà la certezza normativa necessaria per incoraggiare una svolta decisiva nella produzione su grande scala dei veicoli elettrici, mentre un ampio pacchetto di misure volte a ridurre le emissioni di CO2, di inquinanti e rumore, promuoverà miglioramenti in tema di sicurezza stradale e di sviluppo di sistemi di trasporto intelligenti (ITS) di punta sul piano tecnologico, innovando l’industria dell’automotive.
Parallelamente la Commissione intende inoltre affrontare i problemi immediati che gravano sul settore automobilistico. In risposta ad una contrazione della domanda sui mercati automobilistici europei e agli annunci di chiusure di impianti, la Commissione riunirà a novembre i fabbricanti di automobili e i sindacati e, prima del prossimo Consiglio Competitività, i Ministri dell’industria per passare in rassegna le misure atte ad affrontare la crisi attuale in modo coordinato. L’industria automobilistica ha una dimensione tale da interessare tutta l’Europa e pertanto occorre una risposta europea. Tale risposta dovrebbe concentrarsi sui problemi della sovraccapacità, degli investimenti sociali e tecnologici, nonché sugli aiuti di Stato e sulle misure riguardanti il lato della domanda, a cui dovrà fornire supporto i decisori politici.
“L’Europa produce le migliori automobili al mondo – ha affermato Tajani – La Commissione intende che essa mantenga questa posizione di leadership, facendo ancora ulteriori progressi in tema di resa ambientale e di sicurezza. La Commissione pertanto presenta oggi una strategia per l’industria automobilistica dell’UE e adotterà inoltre azioni urgenti per affrontare le difficoltà in cui versa attualmente il settore e per far sì che la ristrutturazione avvenga in modo coordinato. Questo Piano per il settore automobilistico è il primo risultato della strategia per una nuova rivoluzione industriale presentata dalla Commissione il 10 ottobre. L’industria automobilistica ha tutte le carte per superare i problemi attuali, per rimanere competitiva, diventare ancora più sostenibile e conservare la sua base produttiva in Europa. Ciò che conta di più, considerato l’effetto moltiplicatore che essa ha sull’economia,è che l’industria automobilistica dovrebbe dare un forte impulso al mantenimento di una salda base industriale in Europa”.
Il Piano d’azione comprende proposte concrete di iniziative politiche per:
1. Promuovere gli investimenti nelle tecnologie avanzate e nell’innovazione in funzione per i veicoli puliti;
2. Migliorare le condizioni di mercato;
3. Sostenere l’industria nell’accesso al mercato globale;
4. Promuovere gli investimenti nelle abilità e nella formazione per accompagnare il cambiamento strutturale e affrontare in modo proattivo i fabbisogni in tema di manodopera e competenze.
Ci sarebbe piaciuto che in questo Piano annunciato avesse trovato spazio anche l’incentivazione per forme di utilizzo di materie prime seconde, in considerazione che proprio il settore dell’auto è un grande consumatore di risorse primarie.