La Commissione UE, con una Comunicazione e una proposta di modifica della Direttiva sull’esposizione all’amianto, adotta un approccio globale per proteggere meglio le persone e l’ambiente dall’amianto, sostanza cancerogena estremamente pericolosa ancora presente in molti edifici europei e causa di numerosi decessi evitabili nell’UE.
Con la Comunicazione “Costruire un futuro senza amianto” che affronta il problema dell’amianto in modo globale, dal miglioramento di diagnosi e cure delle malattie causate dall’amianto fino all’identificazione e alla rimozione sicura dell’amianto e al trattamento dei relativi rifiuti, e una Proposta di modifica della Direttiva sull’esposizione all’amianto, intesa a migliorare la protezione dei lavoratori riducendo significativamente il limite di esposizione professionale per l’amianto, la Commissione UE ha adottato il 28 settembre 2022 un approccio globale per proteggere meglio le persone e l’ambiente dall’amianto, sostanza cancerogena estremamente pericolosa ancora presente in molti edifici europei e causa di numerosi decessi evitabili nell’UE.
La riduzione efficace dell’esposizione alle sostanze cancerogene come l’amianto fa parte del Piano europeo di lotta contro il cancro e del Piano d’azione inquinamento zero della Commissione.
Nel Quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2021-2027 la Commissione ha annunciato una proposta volta ad abbassare l’attuale limite di esposizione professionale per l’amianto. Anche i cittadini dell’UE, nel quadro della Conferenza sul futuro dell’Europa (2021) hanno evidenziato l’importanza di una revisione della Direttiva 2009/148/CE sull’esposizione all’amianto durante il lavoro.
I tumori professionali sono la prima causa dei decessi correlati al lavoro nell’UE, con ben il 78% dei tumori professionali riconosciuti associati all’amianto. Solo nel 2019 nell’UE più di 70.000 persone sono morte per le conseguenze dell’esposizione all’amianto sul luogo di lavoro. Si stima che attualmente siano esposti all’amianto tra i 4,1 e i 7,3 milioni di lavoratori, dei quali il 97% nel settore edile e il 2% nella gestione dei rifiuti. Per eliminare i rischi derivanti dall’amianto, negli ultimi 40 anni l’UE si è adoperata per limitarne tutti gli usi, fino a giungere al divieto totale nel 2005.
Tuttavia, dato che oltre 220 milioni di unità immobiliari sono state costruite prima del divieto, è probabile che molte di esse contengano ancora amianto e rappresentino una minaccia per la salute. Inoltre, permane la necessità di gestire e smaltire i rifiuti di amianto. La Strategia “Un’ondata di ristrutturazioni” che ha l’obiettivo di almeno raddoppiare il tasso annuo di ristrutturazione degli edifici entro il 2030, sottolinea ulteriormente l’importanza di affrontare il problema dell’amianto con un approccio globale.

Nella Proposta di revisione della Direttiva sulla prestazione energetica in edilizia, presentata nel dicembre 2021, si sottolinea, tra l’altro, che gli Stati membri dovrebbero sostenere i miglioramenti della prestazione energetica degli edifici esistenti per contribuire a creare un ambiente interno salubre, tra l’altro eliminando sostanze nocive come l’amianto.
“La prevenzione è più efficace di qualsiasi trattamento contro il cancro – ha dichiarato la Commissaria UE per la Salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides – Con il 40% dei tumori che sono prevenibili, la strategia a lungo termine è la più efficiente. Nell’ambito delle azioni del Piano europeo contro il cancro, miriamo a contribuire in modo significativo alla sua prevenzione, riducendo l’esposizione a sostanze pericolose: l’amianto è una di queste. Le proposte di oggi sono un altro importante risultato del nostro piano contro il cancro e un altro passo nel nostro lavoro per costruire una forte Unione sanitaria europea”.
L’attuale proposta della Commissione UE, risultato di un ampio processo di consultazione, inclusa una consultazione in due fasi delle parti sociali, nonché della stretta collaborazione con scienziati, rappresentanti dei lavoratori, datori di lavoro e Stati membri persegue i seguenti obiettivi.
Sostenere meglio le vittime di malattie correlate all’amianto.
– La Commissione consulterà il Comitato consultivo tripartito per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro, in merito al riconoscimento di ulteriori malattie correlate all’amianto come malattie professionali.
– La Commissione ha proposto un nuovo approccio dell’UE all’individuazione dei tumori, che comprende un aggiornamento della Raccomandazione del Consiglio sullo screening dei tumori.
Proteggere meglio i lavoratori dall’amianto. La Commissione intende:
– ridurre significativamente il valore limite di esposizione professionale per l’amianto, con la proposta di revisione della Direttiva;
– aggiornare gli orientamenti per sostenere gli Stati membri, i datori di lavoro e i lavoratori nell’attuazione della Direttiva riveduta;
– lanciare una campagna di sensibilizzazione sulla rimozione sicura dell’amianto.
Migliorare le informazioni sull’amianto negli edifici. La Commissione intende:
– presentare una proposta legislativa concernente il rilevamento e la registrazione dell’amianto negli edifici. Gli Stati membri saranno invitati a elaborare strategie nazionali per la rimozione dell’amianto;
– proporre un approccio normativo per l’introduzione di registri digitali degli edifici al fine di migliorare la condivisione e l’uso dei dati relativi agli edifici, dalla progettazione alla costruzione, fino alla demolizione.
Garantire lo smaltimento sicuro dell’amianto e l’inquinamento zero. La Commissione intende:
– rivedere il Protocollo per la gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione e gli Orientamenti per le verifiche dei rifiuti prima dei lavori di demolizione e di ristrutturazione degli edifici;
– avviare uno studio volto a individuare le pratiche di gestione dei rifiuti di amianto e le nuove tecnologie di trattamento.
Per sostenere gli Stati membri negli ambiti della prevenzione sanitaria, delle cure, delle ristrutturazioni e dello smaltimento sicuro dell’amianto, l’UE mette a disposizione finanziamenti attraverso il dispositivo per la ripresa e resilienza (RRF), il Fondo sociale europeo Plus (ESF+) e il Fondo europeo di sviluppo regionale (ERDF).
“Un anno fa ci siamo impegnati dinanzi al Parlamento europeo a rispondere agli importanti inviti all’azione espressi nella sua relazione sulla protezione dei lavoratori dall’amianto – ha osservato Nicolas Schmit, Commissario UE per il Lavoro e i diritti sociali – Ora la Commissione presenta una serie di misure che non solo offriranno una migliore protezione ai lavoratori, ma costituiranno anche un enorme passo avanti verso un’Europa senza amianto. Il 78% dei tumori professionali riconosciuti negli Stati membri è correlato all’amianto. La direttiva di modifica proposta oggi ridurrà drasticamente i livelli di esposizione per i lavoratori e fornirà formazione e orientamenti ai datori di lavoro“.