Quantunque i cittadini europei godano già di acqua potabile di alta qualità, la revisione della Direttiva 98/83/CE consentirà inoltre di avere informazioni più chiare sul consumo idrico, sulla struttura dei costi e sul prezzo al litro per consentire un confronto con il prezzo dell’acqua in bottiglia, contribuendo sia all’obiettivo ambientale di ridurre l’uso superfluo della plastica e limitare l’impronta di carbonio dell’UE, sia di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
La Commissione UE ha proposto il 1° febbraio 2018 la revisione della Direttiva sulla qualità e l’accesso all’acqua potabile, fornendo inoltre migliori informazioni ai cittadini.
La maggior parte delle persone che vivono nell’UE beneficiano già di un ottimo accesso ad acqua potabile di alta qualità, soprattutto rispetto ad altre regioni del mondo, grazie in parte alla presenza da oltre 30 anni della legislazione dell’UE dedicata alla qualità dell’acqua potabile.
Si tratta di politiche che garantiscono che le acque destinate al consumo umano possano essere consumate in condizioni di sicurezza, tutelando la salute dei cittadini.
I pilastri principali delle politiche sono:
– garantire che la qualità dell’acqua potabile sia controllata attraverso norme basate sui più recenti dati scientifici;
– garantire un controllo, una valutazione e un’applicazione efficaci ed efficienti della qualità dell’acqua potabile;
– fornire ai consumatori informazioni adeguate, tempestive e corrette.
La revisione della Direttiva 98/83/CE sull’acqua potabile era inclusa nel programma di lavoro della Commissione per il 2017, come conseguenza diretta dell’iniziativa dei cittadini europei “L’acqua è un diritto” (Right2Water), la prima iniziativa dei cittadini europei ad avere soddisfatto i requisiti stabiliti dal regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, avendo raccolto oltre 1,6 milioni di adesioni a seguito della quale la Commissione UE aveva avviato una pubblica Consultazione .
“I cittadini hanno fatto sentire la propria voce con forza e chiarezza attraverso l’iniziativa dei cittadini europei, chiedendo di avere accesso garantito all’acqua potabile – ha dichiarato il primo Vicepresidente Frans Timmermans – Abbiamo ascoltato e risposto al loro appello, effettuando un’analisi approfondita della legislazione vigente. Oggi proponiamo quindi di aggiornare il diritto dell’UE, migliorando la qualità dell’acqua potabile e agevolando l’accesso dei cittadini laddove cioè è più importante. Insieme possiamo e dobbiamo tutelare la salute e la sicurezza dei nostri cittadini“.
Per permettere ai consumatori di disporre di maggiori strumenti, la proposta assicura che i fornitori comunichino loro informazioni più chiare sul consumo idrico, sulla struttura dei costi e sul prezzo al litro per consentire un confronto con il prezzo dell’acqua in bottiglia. In questo modo essa contribuisce sia all’obiettivo ambientale di ridurre l’uso superfluo della plastica e limitare l’impronta di carbonio dell’UE, sia a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
“Questa proposta ci permette di facilitare il passaggio a un’economia circolare, aiutando gli Stati membri a gestire l’acqua potabile in modo efficiente sotto il profilo delle risorse – ha sottolineato a sua volta l’altro Vicepresidente Jyrki Katainen, responsabile per la Crescita, l’Occupazione, gli Investimenti e la Competitività – Essa comporta riduzioni sia nell’uso dell’energia sia nelle perdite d’acqua evitabili. Grazie a una maggiore trasparenza, la proposta consentirà anche di responsabilizzare i consumatori e spingerli verso scelte più sostenibili – come l’uso dell’acqua di rubinetti“.
Le norme che la Commissione UE propone miglioreranno la qualità e la sicurezza dell’acqua aggiungendo sostanze nuove ed emergenti all’elenco dei criteri che ne determinano la sicurezza (ad esempio legionella e clorati). Tali integrazioni tengono conto delle conoscenze scientifiche più recenti e delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Un altro importante cambiamento nella legislazione consentirà al pubblico di accedere, anche online, con facilità e semplicità a informazioni circa la qualità e l’approvvigionamento di acqua potabile nella zona in cui vivono, aumentandone la fiducia nei confronti dell’acqua di rubinetto. In base alle stime, le nuove misure dovrebbero ridurre i potenziali rischi per la salute connessi all’acqua potabile dal 4% a meno dell’1%.
MENO RIFIUTI, MENO CO2
Ridurre il consumo di acqua in bottiglia può inoltre aiutare le famiglie in Europa a risparmiare più di 600 milioni di euro l’anno. Grazie a una maggiore fiducia nell’acqua di rubinetto, i cittadini possono contribuire a ridurre i rifiuti di plastica provenienti dalle acque in bottiglia, compresi i rifiuti marini.
Le bottiglie di plastica sono uno dei più comuni prodotti in plastica monouso rinvenuti sulle spiagge europee.
Con l’aggiornamento della Direttiva sull’acqua potabile, la Commissione aggiunge un importante tassello sul piano legislativo al percorso verso l’attuazione della Strategia dell’UE sulla plastica , presentata il 16 gennaio 2018.
Una migliore gestione dell’acqua potabile da parte degli Stati membri scongiurerà perdite d’acqua evitabili e contribuirà a diminuire l’impronta di CO2, apportando quindi un contributo significativo al raggiungimento agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 di Sviluppo Sostenibile (obiettivo 6) e degli obiettivi dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.
Il nuovo approccio alla sicurezza basato sul rischio contribuirà allo svolgimento di controlli di sicurezza più mirati nei casi in cui i rischi siano più elevati.
Parallelamente, la Commissione intende accelerare il lavoro di normazione per garantire che prodotti da costruzione utilizzati nel settore idrico in tutto il mercato interno dell’UE, come tubazioni e serbatoi, non inquinino l’acqua potabile.
La proposta di revisione della Direttiva sull’acqua potabile è accompagnata da una valutazione d’impatto.