In occasione del “Vertice del Futuro”, tenutosi durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, l’Agenzia delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di catastrofi (UNDRR) ha pubblicato il GAR 2024, il suo Rapporto di punta sullo stato dei rischi di catastrofe nel mondo, che fornisce supporto, competenze e strumenti per consentire ai paesi di comprendere e agire sui rischi di disastri prima che diventino delle catastrofi, nell’ambito del Sendai Framework for Disaster Risk Reduction (2015-2030),
Le attività e il comportamento umani stanno contribuendo ad eventi pericolosi sempre più frequenti ed in tutte le regioni del mondo. Quando i livelli di vulnerabilità ed esposizione sono elevati, è molto più probabile che questi eventi diventino disastri. I disastri estremi non sono “normali”. I recenti eventi di pericolo climatico hanno superato le norme storiche e le proiezioni di molti modelli di rischio.
Questo avvertimento è contenuto nel “Global Assessment Report on Disaster Risk Reduction 2024” (GAR 2024) dal titolo “Forensic Insights for Future Resilience Learning from Past Disasters”che l’UNDRR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di catastrofi, ha pubblicato in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA79) che ha ospitato il “Vertice del Futuro: soluzioni multilaterali per un domani migliore” (New York, 22-23 settembre 2024).
Il GAR è il rapporto di punta delle Nazioni Unite sullo stato dei rischi di catastrofe nel mondo e fornisce supporto, competenza e strumenti per consentire ai paesi di comprendere e agire sui rischi di disastri prima che diventino delle catastrofi, nell’ambito del Sendai Framework for Disaster Risk Reduction (2015-2030), il documento internazionale adottato dagli stati membri delle Nazioni Unite il 15 marzo 2015 durante la Conferenza mondiale sulla riduzione del rischio di disastri tenutasi a Sendai (Giappone) e approvato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel giugno 2015, che mira a raggiungere entro il 2030 una riduzione sostanziale entro il 2030 del rischio di catastrofi e perdite su piccola e larga scala causate da pericoli naturali o dall’uomo, nonché dai relativi pericoli e rischi ambientali, tecnologici e biologici.
Il GAR utilizza la metodologia Forensic Investigations of Disasters (FORIN) che va oltre le conseguenze immediate dei disastri per indagare come sono state create le vulnerabilità, come sono stati trascurati i rischi e quali sistemi hanno fallito, favorendo una comprensione profonda e sistematica delle cause dei disastri, piuttosto che concentrarsi semplicemente sui loro impatti superficiali.

“Ogni disastro è troppo prezioso per essere sprecato – ha affermato Kamal Kishore, Rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di catastrofi e a Capo dell’UNDRR –Dobbiamo usare ogni disastro per trarre lezioni. Ciò significa condurre un’analisi tecnica approfondita per comprendere i fattori sottostanti che hanno portato al disastro. Poiché gran parte dell’infrastruttura necessaria a supportare la crescente popolazione umana deve ancora essere costruita, per le generazioni future dobbiamo sfruttare ogni opportunità per costruire un futuro più resiliente“.
Il rapporto approfondisce 10 casi studio di recenti disastri, come il ciclone Freddy che ha devastato parti dell’Africa meridionale nel 2023, e l’uragano Beryl che ha colpito i Caraibi nel 2024. Questi casi di studio forniscono esempi specifici di come l’analisi forensic possa rivelare la complessità degli impatti dei disastri, identificando non solo i danni fisici ma anche le vulnerabilità socio-economiche che esacerbano gli esiti dei disastri. Ogni caso illustra come problemi sistemici, come infrastrutture inadeguate o pianificazione insufficiente, contribuiscano alla gravità dei disastri.
D’altro canto, il rapporto presenta Città del Messico come una storia di successo. Dopo il devastante terremoto del 1985 che causò tra le 10.000 e le 30.000 vittime, la città trasformò la sua preparazione ai disastri. Così nel terremoto del 2017, Città del Messico, nonostante la sua popolazione più numerosa, ha registrato solo 326 decessi. Questa drastica riduzione è attribuita all’incorporazione da parte della città delle lezioni apprese dai disastri passati, con conseguenti migliori codici edilizi e nuove leggi progettate per proteggere i cittadini da futuri eventi sismici.
“I disastri sono il culmine di vulnerabilità trascurate – ha affermato Irasema Alcántara-Ayala, Professoressa e Direttrice dell’Istituto di Geografia presso la National Autonomous of Mexico e co-autrice del rapporto –Concentrandosi sulle cause profonde, le indagini forensic sui disastri offrono ai decisori politici un modello per costruire la resilienza nel tessuto dello sviluppo sostenibile“.

Di seguito sono riportate le principali raccomandazioni contenute nel rapporto.
– Agire per ridurre in anticipo la vulnerabilità e l’esposizione ai pericoli. Ciò aiuta agendo come un ammortizzatore, tamponando l’impatto di eventi pericolosi più intensi o gli impatti cumulativi di eventi più piccoli.
– Utilizzare l’analisi forensic per comprendere l’impatto dei disastri sulle persone, sui territori e sulla prosperità, attingendo a questa conoscenza per guidare le azioni di riduzione del rischio, in particolare in luoghi in cui sono presenti servizi infrastrutturali naturali ma sono messi a dura prova da rischi più intensi e a cascata.
– Abbinare la riduzione della vulnerabilità a soluzioni basate sulla natura, come la protezione delle zone umide per assorbire le acque alluvionali o la conservazione delle foreste costiere per proteggere dalle tempeste e ridurre l’erosione.
– Investire nella qualità delle informazioni e nella standardizzazione, ampliare i set di dati per includere fattori sociali e ambientali e applicare metodologie efficaci nella pianificazione settoriale e dell’uso del territorio. Sono tutti componenti essenziali per ridurre il rischio di catastrofi. La qualità delle informazioni su rischi e catastrofi è migliorata notevolmente negli ultimi tre decenni, ma c’è ancora molto da fare.
– Costruire alleanze e partnership tra settori, ad esempio formando individui in alleanze e società civile, tra cui organizzazioni non governative e altri gruppi o reti organizzati. La società civile riunisce professionisti di diversi settori, comunità, gruppi indigeni, donne, migranti, persone con disabilità e altri gruppi vulnerabili. Può promuovere una gestione proattiva e prospettica del rischio, nonché attività vitali post-disastro.
– Identificare potenziali fattori di rischio, analizzando i disastri maggiori. Utilizzare le intuizioni acquisite per rafforzare i sistemi di allerta precoce, concentrandosi maggiormente sui probabili guasti dei nodi chiave e dei buffer del sistema, al fine di proteggere da potenziali disastri.
– Utilizzare cicli di apprendimento continui, deliberativi e accelerati, che sono essenziali per un’efficace riduzione del rischio sistemico. Ciò richiede la collaborazione con esperti e comunità locali, ascoltandoli e lavorando con loro. Mettere in atto sistemi che misurino e imparino dai disastri in modo che le lezioni apprese possano essere applicate in modo proattivo. Cambiare direzione man mano che emergono nuove conoscenze e partner.
Nel complesso, il GAR Special Report 2024 è una risorsa fondamentale per comprendere come prepararsi meglio ai disastri futuri imparando dal passato, evidenziando l’importanza della collaborazione intersettoriale, degli approcci basati sui dati e della pianificazione a lungo termine nella costruzione di società resilienti di fronte ai crescenti rischi climatici.