Il SOER 2020, pubblicato in anticipo dall’AEA per informare tempestivamente la Commissione UE che si appresta ad adottare il Green Deal sottolinea che non saranno raggiunti gli obiettivi ambientali del 2020, ma sussiste ancora la possibilità di conseguire quelli al 2030 e 2050 se si attuano misure coraggiose in 7 aree chiave.
L’Europa non raggiungerà i suoi obiettivi per il 2030 senza un’azione urgente nei prossimi 10 anni per affrontare il tasso allarmante di perdita di biodiversità, l’aumento degli impatti dei cambiamenti climatici e il consumo eccessivo di risorse naturali.
È questa la sintesi dell’ultimo Rapporto sullo Stato e Prospettive dell’Ambiente in Europa (SOER 2020) pubblicato oggi (4 dicembre 2019) dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), in anticipo rispetto ai tempi previsti per dare informazioni adeguate alla Commissione UE che si appresta ad adottare l’European Green Deal tra pochi giorni, come ha annunciato la Presidente Ursula von der Leyen nel suo discorso all’apertura della COP25 (Madrid, 2-13 dicembre 2019).
“Il Rapporto sullo
stato dell’ambiente è perfettamente programmato per darci l’impulso aggiunto di
cui abbiamo bisogno quando iniziamo un nuovo ciclo quinquennale in seno alla
Commissione europea e mentre ci prepariamo a presentare il Green Deal europeo
– ha dichiarato Frans Timmermans,
Vicepresidente esecutivo della Commissione UE e coordinatore delle
attività per l’European Green Deal – Nei prossimi cinque anni metteremo
in atto un’agenda veramente trasformativa, implementando nuove tecnologie
pulite, aiutando i cittadini ad adattarsi alle nuove opportunità di lavoro e
cambiando le industrie, e passando a sistemi di mobilità più puliti ed
efficienti e cibo e agricoltura più sostenibili.
Ci saranno molteplici vantaggi per l’Europa e per gli europei se riusciremo a
farlo bene, e anche la nostra economia e il nostro Pianeta ne usciranno
vincitori. Questa è una sfida globale urgente e un’opportunità unica per
l’Europa”.
Il SOER 2020, la valutazione ambientale quinquennale giunta alla sua terza edizione, fornisce una chiara fotografia della posizione dell’Europa nel raggiungimento degli obiettivi politici del 2020 e del 2030, nonché degli obiettivi e delle ambizioni a più lungo termine del 2050 per passare a un futuro sostenibile a basse emissioni di carbonio.
Il Rapporto osserva che l’Europa ha compiuto significativi progressi negli ultimi due decenni in termini di mitigazione dei cambiamenti climatici, riducendo le emissioni di gas a effetto serra. Segnali di progresso sono evidenti anche in altri settori, come la lotta all’inquinamento atmosferico e idrico e l’introduzione di nuove politiche per combattere i rifiuti di plastica e rafforzare l’adattamento ai cambiamenti climatici, l’economia circolare e la bioeconomia. Inoltre, l’iniziativa della BEI sui finanziamenti sostenibili è la prima nel suo genere sul ruolo del settore finanziario nel guidare il necessario passaggio verso un futuro sostenibile.
Sebbene questi risultati siano significativi, l’Europa non raggiungerà gli obiettivi di sostenibilità previsti dal 7° Programma di Azione per l’Ambiente (7 PAA) dal titolo “Vivere bene, entro i limiti del Pianeta
Il SOER 2020 invita i Paesi, i leader e i responsabili politici europei a cogliere l’opportunità e ad utilizzare il prossimo decennio per accelerare l’implementazione delle azioni per riportare l’Europa sulla strada giusta per raggiungere i suoi obiettivi e traguardi a medio e lungo termine della politica ambientale, evitando i danni di cambiamenti irreversibili.
L’attuale gamma di azioni politiche europee fornisce una base essenziale per i progressi futuri, ma non sono sufficienti. L’Europa deve fare di più e meglio, affrontando alcune sfide in modo diverso e ripensando i suoi investimenti. Il raggiungimento degli obiettivi richiederà un migliore compimento e coordinamento tra le politiche attuali. Occorreranno inoltre ulteriori azioni politiche per realizzare cambiamenti fondamentali nei sistemi chiave di produzione e consumo che sono alla base dei nostri stili di vita moderni, quali cibo, energia e mobilità, che hanno un impatto ambientale sostanziale.
Il SOER 2020 sottolinea, inoltre, l’importanza di come i Governi possano consentire una transizione verso la sostenibilità e la necessità di affrontare le situazioni in modo diverso. Ad esempio, l’Europa dovrebbe ripensare alla prassi di utilizzo delle innovazioni e tecnologie esistenti, come potrebbero essere migliorati i processi di produzione, essere promossi la ricerca e lo sviluppo della sostenibilità e come stimolare i cambiamenti nei modelli di consumo e nei modi di vivere.
Infine, per realizzare tale cambiamento occorrerà investire in un futuro sostenibile e smettere di usare fondi pubblici per sovvenzionare attività dannose per l’ambiente. L’Europa avrà tutto da guadagnare da un tale cambiamento nelle priorità di investimento per effetto delle opportunità economiche e sociali che possono crearsi. Allo stesso tempo, sarà fondamentale ascoltare le preoccupazioni del pubblico e garantire un sostegno diffuso a tale transizione: la Just Transition.
“L’ambiente in Europa è a un punto di svolta. Abbiamo una finestra ristretta di opportunità nel prossimo decennio per aumentare le misure per proteggere la natura, ridurre gli impatti dei cambiamenti climatici e ridurre radicalmente il nostro consumo di risorse naturali – ha affermato Hans Bruyninckx, Direttore esecutivo dell’AEA – La nostra valutazione mostra che cambiamenti incrementali hanno portato a progressi in alcune aree, ma non abbastanza per raggiungere i nostri obiettivi a lungo termine. Abbiamo già le conoscenze, le tecnologie e gli strumenti di cui abbiamo bisogno per rendere sostenibili i principali sistemi di produzione e consumo come cibo, mobilità ed energia. Il nostro benessere e la nostra prosperità futuri dipendono da questo e dalla nostra capacità di sfruttare l’azione della società per realizzare cambiamenti e creare un futuro migliore“.
Le tendenze ambientali complessive in Europa non sono migliorate dal SOER del 2015. La valutazione rileva che, sebbene la maggior parte degli obiettivi del 2020 non saranno raggiunti, in particolare quelli sulla biodiversità, c’è ancora la possibilità di raggiungere gli obiettivi a più lungo per il 2030 e il 2050.
L’Europa ha realizzato importanti miglioramenti nell’efficienza delle risorse e nell’economia circolare, ma le tendenze recenti evidenziano un rallentamento dei progressi in settori quali la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, le emissioni industriali, la produzione di rifiuti, l’efficienza energetica e la quota delle energie rinnovabili. In prospettiva, l’attuale tasso di avanzamento non sarà sufficiente per raggiungere gli obiettivi per il clima e l’energia per il 2030 e il 2050.
La protezione e la conservazione della biodiversità e della natura europee rimane la principale sfida. Dei 13 obiettivi politici specifici fissati per il 2020 in questo settore, probabilmente solo due sono stati raggiunti: designare le aree marine protette e le aree terrestri protette. Al 2030, se le attuali tendenze continuassero, si tradurrebbero in un ulteriore deterioramento della natura e un continuo inquinamento di aria, acqua e suolo.
Anche i cambiamenti climatici, gli impatti dell’inquinamento atmosferico e acustico sull’ambiente e sulla salute umana continuano a destare preoccupazione. L’esposizione al particolato fine è responsabile di circa 400 000 decessi prematuri in Europa ogni anno, colpendo in modo sproporzionato i Paesi dell’Europa centrale e orientale. Vi è inoltre una crescente preoccupazione per le sostanze chimiche pericolose e per i rischi che esse comportano. In prospettiva, la riduzione dei rischi ambientali per la salute migliorerebbero con una migliore integrazione delle politiche ambientali e sanitarie.
Il
SOER 2020 delinea 7 aree chiave
in cui è necessaria un’azione coraggiosa per riportare l’Europa sulla buona
strada per raggiungere i suoi obiettivi e le sue ambizioni per il 2030 e il
2050.
1. Conseguire il potenziale non
realizzato delle politiche ambientali esistenti. La piena
attuazione delle politiche esistenti porterebbe l’Europa a fare molta strada
per raggiungere i suoi obiettivi ambientali fino al 2030.
2. Inserire la sostenibilità come quadro per l’elaborazione delle
politiche. Lo sviluppo di quadri politici a lungo termine con
obiettivi vincolanti – a partire dal sistema alimentare, dalle sostanze
chimiche e dall’uso del suolo – stimolerà e guiderà azioni coerenti in tutti i
settori della politica e della società.
3. Guidare l’azione internazionale verso la sostenibilità. L’UE
dovrebbe usare la sua influenza diplomatica ed economica per promuovere
l’adozione di accordi internazionali ambiziosi in settori quali la biodiversità
e l’uso delle risorse.
4. Promuovere l’innovazione in tutta la società. Il cambiamento
della traiettoria attuale dipenderà molto dall’emergere e dalla diffusione di
diverse forme di innovazione che possono innescare nuovi modi di pensare e
vivere.
5. Aumentare gli investimenti e riorientare il settore finanziario per sostenere
progetti e imprese sostenibili. Ciò richiede investimenti nel
futuro, sfruttando appieno i fondi pubblici per sostenere l’innovazione e le
soluzioni basate sulla natura, acquistare in modo sostenibile e sostenere
settori e regioni coinvolti. Implica inoltre il coinvolgimento del settore
finanziario negli investimenti sostenibili mediante l’attuazione e il rafforzamento
del Piano d’azione dell’UE per le finanze sostenibili.
6. Gestire i rischi e garantire una transizione socialmente equa. Una
riuscita transizione verso la sostenibilità richiederà che siano riconosciti i
potenziali rischi, le opportunità e i compromessi, e vengano trovati i modi per
gestirli. Le politiche dell’UE e quelle nazionali svolgono un ruolo
essenziale nel raggiungimento della “giusta transizione” assicurando
che nessuno venga lasciato indietro.
7. Sviluppare più conoscenza e know-how. Ciò implica un’ulteriore
attenzione alla comprensione dei sistemi che guidano le pressioni ambientali, i
percorsi verso la sostenibilità, le promettenti iniziative e gli ostacoli al
cambiamento. È necessario sviluppare ulteriormente le capacità per
navigare in un mondo in rapido cambiamento investendo in istruzione e
competenze.