Sostenibilità

Biotecnologie: le azioni dell’UE per liberare le potenzialità

Con una Comunicazione la Commissione UE ha ribadito il valore delle biotecnologie e della bioproduzione e l’apporto del settore per affrontare le sfide sociali e ambientali, per la competitività e la crescita economica, riassumendo al contempo le sfide che deve affrontate e proponendo le azioni prioritarie per liberare tutto il potenziale, in un’ottica di cooperazione internazionale, ma anche di competitività a lungo termine dell’UE.

I progressi nelle scienze della vita, sostenuti dalla digitalizzazione e dall’intelligenza artificiale (IA), e il potenziale rappresentato dalle soluzioni basate sulla biologia per risolvere le questioni sociali, fanno della biotecnologia e bioproduzione uno dei settori tecnologici più promettenti di questo secolo, in grado di aiutare l’UE a modernizzare il settore dell’agricoltura, della silvicoltura, dell’energia, degli alimenti e dei mangimi, e dell’industria. Possono, inoltre, contribuire ad aumentare la competitività e la resilienza dell’UE, permettendo di fornire una migliore assistenza sanitaria ai cittadini e di realizzare le transizioni verde e digitale.

Nel 2021 la dimensione complessiva del mercato globale delle biotecnologie ammontava a 720 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuo superiore al 18%. Nel 2018 nell’UE12, l’industria delle biotecnologie ha contribuito direttamente con 31 miliardi di euro al PIL complessivo, ha creato 210.700 posti di lavoro diretti nel settore sanitario, industriale e agricolo, oltre a sostenere 625.700 posti di lavoro (indiretti e indotti) nell’economia complessiva.

Il settore delle biotecnologie e della bioproduzione dell’UE, tuttavia, si trova ad affrontare diverse sfide: la ricerca e il trasferimento di tecnologia sul mercato; la complessità normativa; l’accesso ai finanziamenti; le competenze; gli ostacoli nella catena del valore; la proprietà intellettuale; l’accettazione pubblica; la sicurezza economica.

Ovunque in Europa ci troviamo di fronte alle stesse sfide: il cambiamento climatico colpisce tutti noi. La scarsità delle risorse colpisce tutti noi. La biotecnologia può contribuire a risolvere queste sfide – ha affermato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale – Le biotecnologie sostengono inoltre ampiamente l’economia europea e contribuiscono alla nostra competitività, con un elevato potenziale di crescita e produttività del lavoro. Inoltre, riducendo la dipendenza dell’Europa dagli input fossili e da altre fonti di materie prime, le biotecnologie aumentano anche la circolarità e rafforzano il nostro percorso verso l’indipendenza dai combustibili fossili. Con la proposta odierna vogliamo creare l’ambiente giusto affinché questo settore possa crescere e fornire soluzioni globali ai problemi sociali e ambientali”.

Perciò con la Comunicazione Building the future with nature: Boosting Biotechnology and Biomanufacturing in the EU” la Commissione UE propone una serie di azioni:

Stimolare la ricerca e promuovere l’innovazione. Per contribuire a individuare i fattori trainanti e gli ostacoli all’innovazione e all’adozione di tecnologie, la Commissione ha avviato uno studio per esaminare la posizione dell’UE rispetto ad altri leader mondiali nello sviluppo delle biotecnologie emergenti e nel loro trasferimento al settore della bioproduzione. Per facilitare un uso più produttivo delle infrastrutture di ricerca, la Commissione esaminerà le modalità per velocizzare lo sviluppo e l’uso dell’acceleratore per l’innovazione nelle biotecnologie industriali e nella biologia sintetica (EU IBISBA) come archivio digitale e rete di servizi, in sicurezza, per il settore.

Stimolare la domanda del mercato. Per avere successo sul mercato, i bioprodotti devono dimostrare il loro minore impatto ambientale rispetto, ad esempio, ai prodotti petrolchimici. La Commissione UE riesaminerà la valutazione dei prodotti a base fossile e dei bioprodotti per garantire l’equivalenza del trattamento, e integrerà le metodologie per lo stoccaggio dell’anidride carbonica nei materiali da costruzione.Per accelerare la sostituzione delle materie prime fossili e stimolare la domanda e la diffusione sul mercato dei prodotti bioprodotti, la Commissione effettuerà una valutazione d’impatto approfondita della praticabilità dei requisiti relativi ai contenuti a base biologica in specifiche categorie di prodotti e negli appalti pubblici. La Commissione esaminerà inoltre in che modo i prodotti non alimentari di origine biologica potrebbero affermarsi meglio attraverso l’etichettatura dei bioprodotti.

Razionalizzare i percorsi normativi. La Commissione valuterà come ottimizzare ulteriormente la legislazione dell’UE e la sua attuazione per ridurre qualsiasi frammentazione, studiare una potenziale semplificazione e abbreviare i tempi di commercializzazione delle innovazioni biotecnologiche; esaminerà inoltre gli ostacoli normativi che sorgono a livello nazionale o ad altri livelli di governance e che compromettono l’efficacia del mercato unico. Lo studio getterà le basi per un’eventuale normativa dell’UE sulle biotecnologie. La Commissione si adopererà inoltre per istituire, entro la fine del 2024, un polo europeo per le biotecnologie, uno strumento operativo che consenta alle imprese biotecnologiche di orientarsi attraverso il quadro normativo e di individuare un sostegno per espandersi. Promuoverà anche la creazione di spazi di sperimentazione normativa, che consentano di testare, per un periodo di tempo limitato, sotto la supervisione delle autorità di regolamentazione, soluzioni innovative in un ambiente controllato, al fine di immetterne sul mercato un numero maggiore.

Promuovere gli investimenti pubblici e privati. L’UE dispone di un’ampia gamma di strumenti di finanziamento a sostegno delle biotecnologie e della bioproduzione, come Horizon Europe, comprese l’Impresa comune “Europa biocircolare” (CBE JU) e l’Impresa comune “Iniziativa per l’innovazione nel settore della salute” (IHI JU); il Programma “UE per la salute“; il Fondo per l’innovazione; e ora anche la Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP). Per sviluppare e incrementare le innovazioni potenzialmente in grado di creare nuovi mercati, la Commissione sosterrà l’inserimento di sfide specifiche in materia di biotecnologia e bioproduzione nell’ “Acceleratore del CEI” del Consiglio europeo per l’innovazione per il 2025. In linea con la recente dichiarazione dell’Eurogruppo sull’Unione dei mercati dei capitali, la Commissione avvierà, entro la fine del 2024, uno studio per individuare gli ostacoli e le modalità per sostenere il consolidamento dei fondi di investimentodelle borse valori e delle infrastrutture di post-trading, al fine di consentire lo sviluppo delle dimensioni necessarie, migliorare la base di conoscenze, creare maggiori riserve di liquidità e contribuire a ridurre i costi dei finanziamenti per le imprese a forte crescita.

Rafforzare le competenze in materia di biotecnologie. I partenariati regionali e su vasta scala per le competenze possono svolgere un ruolo significativo nel fornire opportunità di miglioramento e riqualificazione delle competenze nel settore delle biotecnologie e della bioproduzione. Potrebbe essere studiato un partenariato specifico su vasta scala per la biotecnologia e la bioproduzione, che può essere cofinanziato attraverso l’attività delle alleanze per la cooperazione settoriale sulle competenze del programma Erasmus +. Il numero crescente di collaborazioni dinamiche fra le università europee e di partenariati e alleanze per l’innovazione Erasmus + può a sua volta rafforzare lo sviluppo delle competenze richieste dal settore delle biotecnologie.

Elaborare e aggiornare norme vigenti. La Commissione continuerà a incoraggiare l’elaborazione e l’aggiornamento delle norme europee in materia di biotecnologia e bioproduzione al fine di agevolare l’accesso al mercato e l’innovazione.

Sostenere la collaborazione e le sinergie. La Commissione incoraggerà la diffusione di tecnologie relative ai processi biotecnologici e alla bioproduzione in tutte le regioni dell’UE attraverso le pertinenti Valli regionali dell’innovazione.

Promuovere l’impegno e la cooperazione internazionale. La Commissione esaminerà la possibilità di avviare collaborazioni internazionali in materia di biotecnologia e bioproduzione con partner internazionali chiave, quali gli Stati Uniti, l’India, il Giappone e la Corea del Sud, per collaborare alla ricerca e al trasferimento di tecnologia e per esplorare le possibilità di cooperazione strategica su temi normativi e di accesso al mercato. Attraverso il Global Gateway e in linea con la sua Strategia globale in materia di salute, la Commissione porterà avanti i partenariati esistenti con l’Africa, l’America latina e i Caraibi sulla fabbricazione di prodotti sanitari con l’obiettivo di diversificare le catene di approvvigionamento globali, superare le carenze di prodotti sanitari critici e ridurre il carico globale di malattia.

Usare l’IA e l’IA generativa. La Commissione sosterrà scambi strutturati con i portatori di interessi per accelerare l’adozione dell’IA, in particolare dell’IA generativa, nelle biotecnologie e nella bioproduzione (nel contesto di GenAI4EU). Nel corso del 2024 la Commissione farà inoltre opera di sensibilizzazione in merito all’accesso agevolato ai supercomputer EuroHPC per le start-up di IA e la comunità scientifica e dell’innovazione.

Riesaminare la strategia per la bioeconomia. La Commissione riesaminerà la Strategia dell’UE per la bioeconomia entro la fine del 2025. Il riesame terrà conto delle attuali sfide sociali, demografiche e ambientali, e la dimensione industriale della bioeconomia e i suoi legami con la biotecnologia e la bioproduzione saranno rafforzati per contribuire a fortificare l’economia dell’UE.

Ovunque in Europa ci troviamo di fronte alle stesse sfide: il cambiamento climatico colpisce tutti noi. La scarsità delle risorse colpisce tutti noi. La biotecnologia può contribuire a risolvere queste sfide – ha affermato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale – Le biotecnologie sostengono inoltre ampiamente l’economia europea e contribuiscono alla nostra competitività, con un elevato potenziale di crescita e produttività del lavoro. Inoltre, riducendo la dipendenza dell’Europa dagli input fossili e da altre fonti di materie prime, le biotecnologie aumentano anche la circolarità e rafforzano il nostro percorso verso l’indipendenza dai combustibili fossili. Con la proposta odierna vogliamo creare l’ambiente giusto affinché questo settore possa crescere e fornire soluzioni globali ai problemi sociali e ambientali”.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.